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recensioni di Mosca, U. L'Indice del 2000, n. 10
Tra i generi del cinema classico hollywoodiano, il noir è certamente quello di più difficile definizione, anche per l'ampia applicabilità del concetto, a cui soprattutto di recente si ricorre con un po' troppa facilità per etichettare opere non altrimenti catalogabili.
Coniata nei primi anni quaranta in Francia per definire una serie di film americani tratti da classici letterari pubblicati nella "Série Noire", la parola "noir" è infatti utilizzabile per una gamma molto vasta di opere in cui prevalgano, a seconda dei casi, caratteristiche quali la particolare complessità dell'intreccio, il tono funesto e malsano delle atmosfere, le tonalità scure della fotografia, la definizione dei personaggi all'insegna di una certa ambiguità morale (l'antieroe come prototipo maschile) e di un'esplicita carica sessuale (la dark lady come prototipo femminile), la valenza sociale delle storie raccontate.
Partendo proprio da una ricognizione intorno alla parola "noir", con un'indagine che ponga in primo piano la letteratura, il libro di Giovannini prende spunto da storie e strutture considerate archetipiche, come quelle costruite da Edgar Allan Poe, e quindi mette a fuoco le origini letterarie del genere vero e proprio (con ampi riferimenti ai personaggi e alla visione del mondo di autori come Dashiell Hammett, Raymond Chandler e Cornell Woolrich), fino a toccare le firme più significative del panorama contemporaneo scrittori come James Ellroy, Thomas Harris e Barry Gifford, o come la recente rivelazione Alex Garland, e non senza rilevare la predisposizione del genere nei confronti della contaminazione, come nel caso del cybernoir (Philip K. Dick, William Gibson, Bruce Sterling).
Dopo aver proceduto a fornire una serie di informazioni intorno alle forme di diffusione dei racconti noir e dei codici stilistici e narrativi a essi sottesi, il volume presenta alcune riflessioni di grande interesse intorno al ruolo del genere nel denunciare le contraddizioni profonde insite nel sistema americano ed evidenziandone gli aspetti più cupi e contagiati da un profondo senso di morte e di fine.
Giovannini non manca, inoltre, di analizzare una serie di realtà floride esterne al contesto americano, come la Francia, la Spagna e l'America Latina, il Giappone.
Dedicata al cinema, la seconda parte del volume segue un percorso cronologico che dai film di gangster porta all'età d'oro del genere (tradizionalmente collocabile tra il 1941 e il '58), passando per il noir alla francese, quindi al crepuscolarismo degli anni settanta, ai legami con il roadmovie, fino ad arrivare alle tendenze degli ultimi vent'anni. Un capitolo a parte è dedicato al noir italiano letterario e cinematografico. A concludere il lavoro, vi sono una serie di profili dei grandi scrittori del genere, una filmografia e un'appendice dedicata alla musica per film e ai suoi compositori.
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