Andrea?... Pensieri nel casco...

La strada della vita che impazzisce, la testa che sbatte e dimentica... Una nuova vita fatta di riscoperta per un viaggiatore che scorre in velocità nei meandri più desolati del proprio io. I profumi, i paesaggi e la poesia dietro ogni cosa che celi una tessera di un puzzle immenso da ricostruire, rendono la lettura un viaggio che vorresti non finisse mai. Andrea? Donatello!

Un viaggio verso se stesso, per riscoprirsi nei più intimi dettagli e al contempo cancellare ciò che Andrea non vuole portare con se. Credo sia questa la sostanza del romanzo, ed è affascinante proprio perché ti permette di riflettere su un tema piuttosto importante: la possibilità di riscriversi. Credo infatti che tutti, nel corso della nostra vita, abbiamo desiderato cancellare alcuni momenti per poterli vivere in modo diverso ed uscirne vincenti, ma non ci è concesso. Ad Andrea è concesso di ignorare di averli vissuti, dimenticare il dolore provato nelle notti d’inverno e ripartire dalle cose vere che la vita gli ha regalato. Certo, in questo modo la sua memoria ha cancellato anche i momenti di gioia, ma forse è un prezzo che pagheremmo anche noi, potendo scegliere. E nel caso in cui stenti a riconoscere la sua anima, può sempre contare sulle sue poesie, intimi pensieri che parlano direttamente al cuore di chi legge. Come anche altri brani del romanzo al punto che a volte, mentre descrive le strade che percorrono la sua terra, ti sembra di essere lì con lui su quella moto ad ascoltare i suoi pensieri che, per una volta, escono dal casco.

E' un romanzo autobiografico, come lo è qualsiasi romanzo, perché in ogni racconto in qualche maniera chi scrive parla di se. In seguito ad un incidente in moto Andrea perde la memoria. E la riacquista attraverso le cose che ha scritto, appunti e poesie sparse nell'armadio dei ricordi, che più che la memoria risvegliano la sua anima, le sue emozioni. E questo cammino lo percorre insieme all'autore, che nel riordinare le poesie e i racconti, riscopre le stesse emozioni. La storia più che vera è verosimile. Più che raccontata è solo accennata. Le sue poesie spuntano a sorpresa qua e la nel testo a sottolineare le emozioni cui si sta per andare incontro proseguendo nella lettura. Andrea fa parte di quella categoria di motociclisti riflessivi. Guida per osservare. E mentre guida i pensieri non volano via: rimangono catturati nel casco, senza poter uscire, diventando essi stessi un viaggio. Intimo e sincero.