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Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2010
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Pensavo di leggere un giallo, lo definirei invece più un "drammatico". Scritto sicuramente bene, ma non vedi l'ora di finirlo per uscire da questo incubo di negatività e pazzia. Sviluppato soprattutto dentro i ragionamenti del protagonista, l'azione non fa da padrona.
Ho conosciuto l'autore a Suzzara per il Nebbia Gialla Festival e l'ho sentito descrivere quest'opera ma soprattutto il suo protagonista e la prima domanda che mi è venuta di chiedergli è la seguente: "Roveri, il protagonista, è più sadico o masochista?" e Berselli con un sorriso un po' malinconico mi ha risposto: "Un po' tutti e due." Questa è la storia della discesa verso l'inferno di una persona, Claudio Roveri appunto, che annoiato, stanco, deluso, vende la sua anima al diavolo, per così dire, svincolandosi da ogni catena o impedimento psicologico e morale. Tradisce la moglie, perde una figlia e si autodistrugge fisicamente e moralmente. Tutta l' opera è pervasa da un senso di malinconia ed anche quando il protagonista si rende autore di atti efferatissimi e che alzano il ritmo della trama, non si è mai sazi abbastanza del male con la M maiuscola. Forse anche il lettore vorrebbe svincolarsi dai suoi impedimenti e scatenarsi entrando in empatia con Claudio Roveri. Lo stile di scrittura è caratterizzato da brevi frasi e da svariate descrizioni, soprattutto introspettive dei personaggi, che rendono il libro scorrevole e leggero alla lettura. Nel complesso "Non fare la cosa giusta" mi induce a suggerirvi: "acquistatelo e farete la cosa giusta". Buona lettura a tutti e complimenti ad Alessandro Berselli, giovane scrittore italiano che va valorizzato con un marchio DOCG. Buona lettura a tutti. Syd
E' un vero noir senza via di scampo e che vorrei vederlo vincitore di quei famosi premi letterari dove autorevoli tromboni scrittori dispensano la loro saggezza infinocchiando libri difficili, a volte scritti male e che non lasciano nulla dentro se non quelle solite scontate riflessioni. Berselli racconta la crisi dell'uomo contemporaneo e lo fa senza particolari paroloni con una storia ben scritta, semplice e nera, con misura, originalità e soprattutto affidandosi a una prosa dal ritmo crescente fino al punto da farsi leggere senza soste. Nel romanzo le effimere certezze di uno stimato e benestante professionista quarantenne si sono trasformate in palliative menzogne e inadeguate finzioni non più in grado di trattenere i freni inibitori dell'uomo oramai deciso a scendere nell'abisso. Consigliato.
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