Pietro il Grande. La lotta per il potere (1671-1725)

Il lavoro svolto dall'autore del libro va sempre rispettato, in quanto vi sono descrizioni dettagliate della macchina burocratica e amministrativa della Russia di allora. L'autore insomma cerca di far capire al lettore i problemi organizzativi che Pietro il Grande dovette affrontare per rimodernare la Russia e la sua amministrazione. Ma il problema è che della vita di Pietro il grande e della descrizione del suo carattere e della sua personalità c'è ben poco, non si sa quando nasce, non si sa perchè muore, neanche la data esatta! e questo in una biografia (in quanto dal titolo di copertina, sembra essere tale)è inaccettabile. Paradossalmente una biografia della stessa collana, di Alexander Nevski, vissuto molto tempo prima e sicuramente con molte meno fonti a disposizione, è apparsa più completa nella descrizione della vita del personaggio storico. Quindi, a mio parere, se il titolo del libro fosse stato, per esempio "storia della burocrazia o macchina amministrativa russa ai tempi di Pietro il grande", gli avrei dato sicuramente il massimo dei voti, ma dal titolo della copertina mi aspettavo qualcosa di diverso.

Opera di facile lettura nella quale traspare però uno stile a tratti intricato, forse inevitabilmente poichè comunque a confronto con lo scenario di una corte e di una élite in cui storicamente i rapporti di forza e i personaggi fulcro non sono sempre stabili o durevoli. Il continuo mutare di essi si intuisce nello stile espositivo nel quale tuttavia non vengono trascurati momenti, alternati ai suddetti, nei quali le dinamiche, specialmente diplomatiche vengono esposte con chiarezza ed efficacia anche grazie alla corrispondenza degli inviati stranieri, la quale rende possibile lo sfruttamento di un punto di vista forse meno storico-politico ma sicuramente più "cortigiano", magari non adatto alla comprensione geo-politica come altre scelte stilistiche potrebbero essere, ma indubbiamente rivelatore di tutti quelle che erano le reali dinamiche di "sottobosco" dalle quali scaturiva quella più chiara linea politica che altro non era che un'appendice di una ben più ampia rete nascosta di trattative, compromessi,scelte forzate o indotte e molte meno volte libere e indipendenti da fattori e situazioni condizionanti. In definitiva questo libro assume i connotati di una microspia che offre a un pubblico per forza di cose estraneo e non aduso alle trame di governo, un punto di vista "dall'interno",necessario a chi è interessato a questa particolare dimensione della storia, ossia quella più strettamento politico-diplomatica. Un'opera riuscita quasi completamente; sicuramente da parte mia un giudizio complessivamente positivo.