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Metternich - Luigi Mascilli Migliorini - copertina
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Metternich

Descrizione


Conosciuto per quella formula dura, sprezzante, che definisce l'Italia "una espressione geografica", il principe di Metternich viene ricordato non solo come un accanito avversario del nostro Risorgimento, ma anche come il tenace paladino della conservazione in un'Europa che prova a ricostruire se stessa nella prima metà dell'Ottocento, dopo le grandi avventure della Rivoluzione e dell'Impero napoleonico. In realtà la sua vita è meno schematica di quanto la tradizione riporti. Nato in uno dei luoghi più sereni nel cuore dell'Europa la valle del Reno -, egli conserva per tutta la sua esistenza l'esperienza di quel mondo in precario ma pacifico equilibrio. La perdita dei beni di famiglia lo obbliga a trasferirsi a Vienna dove comincia una carriera di diplomatico che sarà sempre segnata da quella iniziale rottura. Giunto, infatti, ai vertici della politica asburgica, Metternich dedicherà tutti i suoi sforzi alla costruzione e alla conservazione di un equilibrio tra le grandi potenze che tenga lontana l'Europa dalle devastazioni provocate dalla Rivoluzione francese con il suo prolungarsi nelle guerre napoleoniche. Il suo capolavoro sarà il Congresso di Vienna, nel quale il faticoso raggiungimento di un punto di intesa tra vincitori e vinti consentirà di assicurare all'Europa un lungo secolo di pace. Il bicentenario di quel Congresso (1814-2014) aggiunge, dunque, attualità a questa biografia, attraverso la quale non è difficile cogliere alcune grandi questioni...
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Dettagli

2014
21 maggio 2014
429 p., Brossura
9788884029256

Valutazioni e recensioni

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Carlo
Recensioni: 1/5
Non credo riuscirò a finirlo

Pur essendo molto interessato al personaggio, la prosa purtroppo non mi aiuta ad appassionarmi. Periodi lunghissimi, intervallati da troppe ed involute affermazioni, un vero peccato

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PiomboTutino
Recensioni: 1/5
Illeggibile !

Purtroppo la lettura di questo libro mi ha provocato un gran mal di testa. La prosa è non chiara e piena di periodi lunghissimi. Sarà anche un professore chi lo ha scritto, le cose le sa, ma non ha il dono dello scrittore. Lo sconsiglio vivamente

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FGPT
Recensioni: 1/5
Prosa indigeribile

Nelle prime dieci pagine mi sono purtroppo reso conto che la prosa è troppo pesante infarcita di sospensive con effetto soporifero e distraente. Non sono sicuro di arrivare alla fine

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Recensioni

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Voce della critica

  Non si può dire che il nuovo assetto continentale uscito dal Congresso di Vienna sia stato solido e longevo, ma è lecito chiedersi se di meglio all'epoca si potesse fare, almeno dal punto di vista della Restaurazione. I palpiti nazionalistici che Napoleone, oltre ad ampi settori di un contesto culturale in evoluzione, aveva risvegliato, vanificarono quella ricetta ideata a tavolino: più che da ogni altro, da Metternich (1773-1859), sulla cui figura si concentra Mascilli Migliorini, in un'opera caratterizzata da singolare cura formale e ricca di rimandi sia alle Memorie del principe austriaco, sia ai molti documenti disponibili sull'arco cronologico in oggetto. Il merito fondamentale dell'autore, che ha collaborato a più riprese con Giuseppe Galasso, sta nell'aver richiamato esaustivamente, e con identica acribia, i limiti e la grandezza di Metternich. Viene ricostruita tutta una parabola biografica, dalla nascita in Renania ("prodigiosa Babele di tipi umani", per Lucien Febvre) alla tarda età, segnata da ulteriori viaggi e incontri (a Londra, però, la regina Vittoria non lo volle ricevere). Dopo gli anni della formazione tra la gioiosa realtà frontaliera di Strasburgo, l'alveare d'immigrati di Coblenza e l'importante centro di Magonza, Metternich, figlio di un dignitario asburgico, maturò presto la convinzione che l'equilibrio europeo si potesse plasmare non tornando meramente al caotico ancien régime, bensì solo ponendosi "al di là della Rivoluzione", come sintetizza Migliorini, ossia prendendo atto dei nuovi dati politici e sociali da questa posti in risalto. Il suo errore non fu quindi voler tornare indietro, quanto piuttosto cercar di conservare, dalla caduta di Napoleone (per il quale nutriva immensa stima) in poi, l'ordine continentale attraverso una statica compagine di tutori fra loro alleati, invece di assecondare l'ormai diffusa tendenza alle intese multilaterali: credeva di poter ingessare il nascente concerto europeo navigando in direzione contraria rispetto al flusso degli eventi, che, soprattutto dalla rivoluzione orléanista in poi, non risultò più imbrigliabile su così vasta scala. La "paix solide et durable" che Metternich aveva auspicato chiudendo il Congresso di Vienna si sarebbe in breve spenta, per l'oggettiva pochezza dei ceti usciti malconci dalla lunga bufera e rimessi in sella fuori tempo massimo. Senza dubbio originale, da parte di Metternich, fu la lettura della realtà contemporanea verso il 1849, quando il giovane imperatore Francesco Giuseppe, appena salito al trono, concesse una costituzione. In quel frangente, si interrogò con assiduità sulle implicazioni connesse all'assenza di un'aristocrazia terriera asburgica, diversamente da quanto si registrava oltremanica; già certo che fosse impensabile armonizzare rappresentanza nazionale e rappresentanza centrale per quei variegati territori, i quali non a caso sarebbero stati all'origine della disgregazione dell'Impero, egli ritenne che si dovesse bilanciare la svolta costituzionale rafforzando la nobiltà imperiale sul modello della gentry britannica. Il crollo dell'universo asburgico non lo ebbe come spettatore, ma la sua diagnosi delle contraddizioni in esso presenti lo rese in buona parte profeta di quel colossale processo storico.   Daniele Rocca

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Conosci l'autore

Luigi Mascilli Migliorini è uno dei maggiori studiosi dell’età napoleonica e della Restaurazione in Europa. Docente di Storia moderna presso l’Università Orientale di Napoli è inoltre membro dell’Accademia dei Lincei. Commandeur de l’Ordre des Palmes Académiques, Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres della Repubblica francese e professore invitato presso l’École Normale Supérieure a Parigi e l’Università Cattolica di Santiago del Cile. Ha fatto parte del Comitato scientifico della Correspondance di Napoleone presso l’editore Fayard.Tra le sue opere: Metternich (Salerno, 2014), Napoleone (Salerno, 2015), Le verità dei vinti. Quattro storie mediterranee (Salerno, 2017), 500 giorni....

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