L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2006
Promo attive (0)
Il reportage dall'Etiopia di Curzio Malaparte, uscito sul "Corriere della Sera" nel 1939, ci viene presentato dal curatore insieme a cinque articoli di propaganda coloniale e al carteggio con Aldo Borelli, direttore del quotidiano milanese dal 1929 al 1943, conservato nell'archivio della Fondazione "Corriere della Sera". Le lettere tra i due consentono di toccare con mano come nulla, in "regime di stampa controllata", accadesse per caso e quanto ogni progetto personale coincidesse con la volontà del regime. Per questo l'Etiopia alla fine del '38 si presenta agli occhi di Malaparte come l'occasione giusta per riabilitarsi dopo l'esperienza del confino, determinata da un contrasto ancora oggi non ben chiarito con il ministro Balbo. Malaparte impone all'amico Borelli un viaggio già concordato con i funzionari del ministero dell'Africa italiana, nonostante sia ancora un "sorvegliato speciale": senza passaporto può viaggiare solo sul suolo italiano. Borelli accetta perché considera Malaparte un valido scrittore e perché la cosa in effetti è già decisa.
Rimando alla perspicua introduzione di Renzo L. La Forgia per l'analisi stilistica e letteraria degli articoli e il nesso con la produzione precedente e successiva di Malaparte, per sottolineare invece come tali articoli rispondano a criteri di stesura ben precisi, dettati dal forte impegno del regime a strutturare la coscienza coloniale degli italiani. Il tema dell'impero, a quella data, non più di scottante attualità anche se ancora di forte tenuta giornalistica, è ormai codificato nelle procedure di circolazione sui mezzi di comunicazione. Ci sono regole da rispettare, e Malaparte nelle lettere se ne dimostra consapevole. In un viaggio di seimila chilometri, in parte a dorso di mulo, immortala i colonizzatori anche con la macchina fotografica intenti a riprodurre l'Italia in una terra diversa, misteriosa, difficile, della quale offre estenuanti descrizioni del paesaggio e della popolazione locale. Sono pezzi giornalistici che stanno tra l'elzeviro e l'articolo di viaggio, in cui Malaparte insiste sulle sue sensazioni fisiche, determinate dalla stanchezza, dal clima, dalla presenza di insetti: si mette sempre al centro anche quando fa la cronaca "soggettiva" di un'operazione di polizia coloniale contro i patrioti etiopici, dal regime definiti sciftà, "briganti". In questi articoli Malaparte delinea la sua personale partecipazione a un tiro di fuoco potente, ma che, come la guerra d'Etiopia ci ha abituati, porta alla vittoria schiacciante degli italiani, senza indicare mai i costi umani. In linea con la propaganda dell'epoca, Malaparte descrive gli scontri in modo asettico, da spettatore.
Il ritardo con cui Malaparte è partito per l'Etiopia, e il continuo procrastinare, per motivi di salute, la consegna dei pezzi, obbligano Borelli a pubblicarli con un ritardo di mesi. Si ripete così una modalità propria della stampa di regime cambiare le date, modificare i tempi di pubblicazione , in modo da far sembrare tutto attualissimo. Il lettore di oggi entra così nei meccanismi di una propaganda che per occultare trasforma l'informazione in racconto: quanto più il narratore è attrezzato, tanto più alto è l'esito letterario e tanto più aumenta la distanza dai fatti.
Enrica Bricchetto
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore