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La mania del Tibet. Viaggi, riprese cinematografiche, stupore e malessere. Lutto. La fretta necessaria per riordinare in tempo gli appunti, i diari scritti su quadernetti neri, economici e non quelli dal prezzo assurdo di dieci euro che le varie librerie Feltrinelli e Mondadori ci propongono. ‘Filmistan – Effetto Tibet’ di Nico Bosa è questo e altro ancora. Due amici – l’autore e il compagno di viaggio Max – attratti dall'“Asia misteriosa”, pervasi dalla smania di viaggiare, in qualsiasi condizione, disposti a camminare “su un tappeto di escrementi umani”. Con una scrittura sorprendentemente semplice, scorrevole eppure spesso raffinata, Bosa – originario della provincia di Treviso dove la gente è dura e dolce allo stesso tempo come la natura in cui s’immerge, e dove la grappa è la migliore del mondo – dimostra spiccata sensibilità nel captare, osservandoli, i comportamenti umani. Scosso, quindi, dalla prassi della tortura nei territori di guerra. Onesto nell’ammettere i propri tentennamenti sentimentali e la possibile incapacità di esporli al lettore in modo chiaro. Combattuto dai demoni della “politica e dell’orgoglio spocchioso”, al punto di esserne in balìa e di agitarsi “come un animale ferito che affonda inutilmente gli artigli in tutte le direzioni”. E’ davvero bravo Bosa. Il libro si legge d’un fiato e lo consiglio col cuore. Da godersi fino in fondo, fino alla penosa apoteosi che immagina l’essere umano ridotto “a poche manciate di polvere frammista a schegge di ossa tritate”. Grazie al caro Fausto che mi ha regalato il volume.
Una sorpresa il professore Nico come scrittore di viaggi alla Kerouac o meglio forse alla Chatwin, la capacità di descrivere un mondo lontano unita ad una profonda conoscenza dell'Oriente e della sua storia emerge con forza in tutto il libro. Aspettando qualche altro diario magari sulle sue montagne...
Che dire di questo piccolo grande libro (ottimo poi il formato tascabile...)...Mi ha riportato indietro nel tempo con la sua ironia e tratti di comicità che mi ricordano molto Wodehouse! La passeggiata fra i ginepri, poi, mi ha soffiato un vento d'estate nel cuore, quando si va a "camminare" in montagna ed i ginepri ci sfiorano, con delicatezza e quasi ritrosi, le nostre caviglie... Mi ha lanciata poi nel futuro, in questo Tibet mistico, fatato e però così reale...Già nel'anima è rinchiuso il desiderio di andarci, un giorno, e lo scrittore Nico Bosa mi ha dilatato questo desiderio e, con magia moderna, fra telecamere e dvd, lo ha quasi materializzato... Complimenti, speriamo scriva ancora... anche dei racconti sulla montagna, magari...gite, pensieri, vagabondaggi e perdite di sentieri...
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