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La Schneider riesce a dare dei messaggi importanti che però mi sembra trattare in maniera non molto esaustiva e qualche volta ripetitiva, ma nonostante questo, il libro fa capire come la guerra devasti soldati,donne e bambini, non rispiarmiando nessuno. Che poi non ho ancora capito come mai lei sentisse parlare gli alberi, inizialmente pensavo fosse la sua immaginazione, ma poi gli ha detto del padre...
Bello come tutti gli altri libri di Helga Schneider "Heike riprende a respirare"; il tema è sempre quello della Berlino assediata dalla fame e dagli ultimi rantoli di una guerra perduta. Ed è la storia dalla popolazione locale che soffre, per responsabilità del dittatore A.H. Heike ha una madre: ma è come se non l'avesse. La donna, violentata dalle truppe russe, si lascia morire. Heike ha anche un padre che ricompare al momento buono come un deus ex machina. Ma è un uomo distrutto dalla guerra , che la ragazzina non riconosce più. Non le resta che vagabondare, cercando la forza di vivere nella natura e nella solidarietà di gente conosciuta occasionalmente. Ma c'è una svolta: non tutto è perduto perché gli affetti familiari non si possono sostituire. Libro bello che documenta, nell'opinione dell'autrice, come la seconda guerra mondiale riviva nella sua spietatezza di tutte le guerre e guerriglie in corso attualmente . Conflitti che distruggono l'infanzia, l'età più preziosa della vita. Lo stile della Schneider è quello da me preferito: scorrevole, veloce, intenso e coinvolgente.
libro deludente, malgrado il tema sia tragicamente coinvolgente........ ma potrebbe servire come apertura al discernimento verso temi quanto mai attuali
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