Il megafono di Dio

Decisamente un bel romanzo! Lo dico anche se non sono un grande estimatore dello stile scarno ed essenziale che oggi va per la maggiore, e nonostante il libro della Facchi sia quello che ha “sconfitto” il mio al “Calvino” del 2002. Anzi, è un sollievo scoprire che a sopravanzare la mia è stata un’opera che vale: “Il megafono di Dio” è teso, coinvolgente, credibile; inoltre ha il grande merito di un’ambientazione che, per quanto ne so, è assolutamente inedita: quell’Albania sulla quale, prima di adesso, solo il bel film di Gianni Amelio si era adeguatamente soffermato. Auguro alla giornalista milanese la stessa fortuna toccata, spesso meno meritatamente, ad altri vincitori del “Calvino”.

libro da divorare: due donne diverse, ma unite da un destino feroce. una storia cruda e asciutta come lo scenario in cui si svolge: il nord dell'albania, una realtà dimenticata da dio e brutalizzata dagli uomini. Regno di un antico codice d'onore, cui si aggrappa una delle due protagoniste che per sopravvivere si trasforma in uomo. un viaggio nell'identità ma anche nella storia dell'Albania, dall'inizio del regime di Enver Hoxha fino ai giorni nostri. mi resta una domanda: esistono ancora, in Albania, queste donne che hanno scelto di diventare uomo?