Il mio nome è Nedo Ludi

La fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 per il mondo del calcio sono segnati dal passaggio dalla marcatura a uomo a quella a zona, nuovo sistema di gioco predicato da intransigenti profeti della tattica. Nedo Ludi, stopper ormai prossimo ai trent'anni che con l'avvento della zona si vede messo inesorabilmente da parte cerca, con alterne fortune, un modo di rivoltarsi contro il nuovo che avanza.

Premetto che sono un grande appassionato di calcio, e questo libro - letto diversi anni addietro - lo voglio segnalare perché, sebbene sia un romanzo in cui il verosimile incontra la storia calcistica italiana mischiando nel suo piccolo anche un racconto sotto traccia di un uomo che prova con i suoi mezzi a ribellarsi. Ludi è il richiamo anche per assonanza al Luddismo, ovvero la rivolta degli operai contro l'industrializzazione. Ritornando al tema calcistico risulta davvero interessante il racconto di come fosse in atto una trasformazione culturale di natura tattica sul finire degli anni ottanta, sull'onda dell'imporsi del Milan di Arrigo Sacchi. Una mutazione di tutto, nel gioco e non solo, visto paradossalmente con gli occhi di uno sconfitto dalla mutazione imposta al gioco.

Avevo letto solo i saggi dell'autore, è la prima volta che leggo anche un suo romanzo e l'ho trovato eccezionale. Descrive molto bene il calcio di quei tempi, con il passaggio (traumatico per molti) dalla marcatura a uomo a quella a zona. Gli incontri sono raccontati bene, senza sfociare in una inutile telecronaca. Il nome del protagonista mi aveva fatto sospettare che ci fosse un rimando a un personaggio storico (o comunque mitologico)...molto felice di aver avuto ragione.