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recensioni di Rognoni, F. L'Indice del 2000, n. 12
Niente come un'opera di consultazione permette all'autore di tracciare di nascosto anche il proprio autoritratto: tanto più se, per sua stessa ammissione, "chi scrive ama molto tenere le distanze". Sornione piuttosto che sfuggente, candido nell'affettazione, dandy quando basta per non scalfire la propria vulnerabilità, chiunque si celi sotto lo pseudonimo di Hans Tuzzi (il marito tradito di Diotima, nell'Uomo senza qualità) è maestro d'ironia non invadente, ha buone doti epigrammatiche, una certa saggezza, la giusta malinconia. E quindi non c'è dubbio, chi volesse abitare "la più rarefatta sfera del pensiero collezionista" di Hans Tuzzi può senz'altro fidarsi. Ma anche chi, come me, a dispetto dei diecimila volumi che lo circondano, s'ostina a illudersi di comprare libri solo per "leggerli", e di leggerli solo per "vivere", in Collezionare libri trova pane - oltre che carta - per i suoi denti. "Un libro oggi costa più di ieri: ma domani costerà ancora di più. Compralo". Se questo consiglio - ci racconta il Tuzzi - ha fatto la fortuna di Matthew Bruccoli, massimo collezionista di "fitzgeraldiana", applicarlo sempre e incautamente potrebbe essere rischioso. Per questo il capitolo intitolato al Comprare è qui al terzo posto dopo quelli dedicati al Conoscere e al Valutare; né tutto si risolve nell'acquisto, bisogna anche Conservare e (eventualmente) vendere. E siccome tutte queste operazioni si fanno spesso per posta, o trattando con altri bibliofili (e "il bibliofilo è perlopiù antipatico, sospettoso quando non costituzionalmente asociale"), conviene usare il linguaggio nella maniera più precisa: perciò il Vocabolarietto essenziale (con voci sempre concise, talvolta tuttavia di bel piglio saggistico), un glossario dei termini di catalogazione antiquaria francesi, inglesi e tedeschi, nonché una lista delle corrispondenze fra nomi antichi e moderni dei luoghi di stampa in Europa; infine, una bibliografia ragionata per temi. Il tutto nella grafica elegante e ariosa, nel bel formato e con le belle illustrazioni (e, almeno stavolta, con un prezzo quasi inferiore a quello "di ieri"...) cui in questi anni ci ha abituati la Bonnard, dedicandosi alla bibliofilia anche per i non iniziati. Tutt'altro che divagante, Collezionare libri spazia ovunque, fra antichi e moderni, aste miliardarie e occasioni per tutti o quasi, consigli molto pratici, "dritte" e aforismi. Entrare nel mondo dei bibliofili è un po' come attraversare lo specchio: certe cose appaiono capovolte, per esempio i temuti refusi, all'improvviso un vanto e un ornamento... La massima attenzione mi sembra dedicata all'editoria del novecento, il cui collezionismo in Italia è ancora agli albori, almeno rispetto alla Francia e soprattutto ai paesi anglosassoni. In questo campo sembra che si possano ancora fare buoni acquisti a prezzi piuttosto modici, permettendo anche al bibliofilo di scarsi mezzi ma buon fiuto e passione di gustare i piaceri di cui tratta Walter Benjamin nel saggio Sballando la mia biblioteca, famoso ma in Italia inspiegabilmente inedito.
Francesco Rognoni
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