L'impero del mai. Corea del Nord: realtà immaginazione e rappresentazioni

Si tratta di un libro breve, ma "ponderoso", non fosse altro perché obbliga a riflettere su un assurdo storico come potrebbe essere definita la divisione della penisola coreana dopo la II Guerra Mondiale. Interessante il tema proposto della percezione che il Sud ha avuto (e ancora un po' conserva) del Nord; noi occidentali non ci poniamo il problema, osservando il fenomeno dall' esterno, eppure fa un certo effetto rivivere a Sud, insieme all' autrice del primo saggio, l' esperienza dell'esercitazione antiaerea, annunciata dai toni concitati degli altoparlanti. Queste esercitazioni hanno al Sud scadenza mensile ed è davvero impressionante trovarcisi in mezzo! Esperienza vissuta in prima persona da chi scrive. A Sud i temi "Bukhan" (Corea del Nord) e divisione non sono più tabù da quando nel 2000 la Sunshine Policy di Kim Dae Jung ha favorito il riavvicinamento tra le due Repubbliche; adesso è solo motivo di profondo dolore per un Popolo che ancora fa i conti con la propria storia e le ferite, profonde, tutt'altro che rimarginate. Il secondo saggio, dallo stile forse poco divulgativo, traccia una panoramica sulle "caratteristiche culturali" della Corea del Nord e del suo regime. Molto interessante lo "studio" sui manifesti di regime e del messaggio che vogliono trasmettere. Ricca la bibliografia, accuratamente selezionata per ulteriori approfondimenti, molti i testi in lingua italiana. Un saggio prezioso per conoscere la Corea, anzi per imparare a conoscere la Corea e soprattutto per imparare a distinguerla dai giganti asiatici da cui è circondata, vedi Cina e Giappone, le cui vicende ci sono molto più familiari. Da consigliare.