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Dopo aver letto il non breve "Illusione di Dio" e pur avendo sufficienti anticorpi per resistergli, ho letto con piacere questo breve testo che non fá che mettere per iscritto ciò che già pensavo. Non c'è da stupirsi o scandalizzarsi quando si parla di "fondamentalismo ateo" (esempi storici: nazismo, comunismo sovietico) è una delle tante manifestazioni dell'umano quando non approfondisce un argomento e và a "fidarsi" di una voce che dà sfogo alle sue paure/rabbie (per correttezza è giusto citare anche i fondamentalismi religiosi e McGrath lo ammette senza problemi, l'importante è individuarne le vere cause). Condannare la religione come male del mondo e considerare i religiosi come soggetti patologici alimenta pericolosamente un odio che non serve a progredire in nessun modo. McGrath lo spiega bene. Alcune teorie di Dawkins sono evidentemente delle speculazioni (virus-Dio / meme) che non hanno evidenza scientifica. Penso che la ricerca di Dio sia essenzialmente di tipo intuitivo e personale, nonché legato all'incontro con una testimonianza. In questo senso credo che Dawkins o non ha incontrato i cristiani giusti, o li ha incontrati ma ne disprezza l'altruismo considerandolo come "melenso".
"L'illusione di Dio" di Dawkins è molto ma molto lontano dall'essere un "manifesto di razionalità": è semplicemente un elogio al razionalismo più cieco ("razionalità" e "razionalismo" non sono la stessa cosa), al positivismo più intollerante, allo scientismo più estremista. Solo per i motivi che indico, questo libro è già decisamente migliore di quello al quale si rivolge: il suo autore è educato, corretto, rispettoso e soprattutto procede in maniera scientifica, sia quando parla delle scienze naturali sia quando parla di teologia e storia. Educazione, correttezza, rispetto, scientificità: cose del tutto estranee invece al libro di Dawkins. Costui, infatti, non può fare a meno di rivolgere continue illazioni verso chi non la pensa come lui per portare avanti i suoi assurdi concetti, oltre a non mancare di distorcere e falsificare dati storici e scientifici per portare acqua al suo mulino. E purtroppo la nostra società è intrisa da questo bassissimo modo di affrontare questi tempi, come le recensioni dei voti bassi qui sotto mostrano: affermazioni dogmatiche e pregiudiziali, nessuna vera critica, cosa che mi spinge molto a credere che nessuno di loro abbia letto il libro, ma semplicemente ci si esprime per partito preso. Infatti, tutti criticano solo la frase "fondamentalismo ateo", la quale (guarda caso!) è presente nel sottotitolo. Ancora più comico, quando si accusa il libro di McGrath di essere "provocatorio": quello di Dawkins è PIENO di provocazioni (dovrei credere a questo punto che nemmeno quello di Dawkins è stato letto da costoro). Questo non per contendere, ma solo per mostrare come la mancanza di una sana etica in Dawkins e simili si ripercuote poi sul vasto pubblico. Consiglio caldamente questo libro a chi vuole ragionare e dialogare su questi temi (ma farlo veramente), e a chi vuole attingere ad un serio esempio di scienziato e intellettuale.
Ho letto solo l'illusione di Dio di Dawkins, e mi e' piaciuto molto, sebbene trovi che il tono sia in alcuni punti supponente e che "si dimentichi" di menzionare cio' che nella storia e' stato fatto di male anche da atei, nel nome di chissa' quale ideale antireligioso. Mi pare tuttavia che i 5/5 e 1/5 qui sotto siano dati in alcuni casi "per partito preso", forse anche a causa dell'arroganza degli scrittori stessi. Forse, riflettendo piu' a fondo e risparmiandosi qualche frase oltremodo inverosimile, due mondi opposti possono dialogare. Una nota a chi ha mi ha fatto sorridere scrivendo: "Non lo consiglio: 1 euro ogni 9 pagine lette!! FONDAMENTALMENTE caro!". Chissa' quanto fanno la gioconda a centrimentro quadrato. Il voto "forzato per un commento" e' dato dal fatto che io apprezzi il contraddittorio e leggero' il libro, ma se nel libro si parla di fondamentalismo ateo, in verita' il dialogo forse diventa provocazione sterile, e per questo non ha un messaggio troppo positivo. L'ateismo non si predica al bar ne' si promuove a scuola, luogo in cui peraltro viene troppo spesso dato un solo messaggio religioso, purtroppo, invece di dare agli studenti un quadro completo del panorama delle religioni nel mondo, e degli aspetti chiave dei loro pensieri.
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