L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Bel libro sull'infanzia a Marrakesh.. Un po' breve lo pensavo più lungo. Si legge velocemente
Il "Bambino incantato" è la storia autobiografica del giovane Rachid che, ancora adolescente, scopre di essere attratto dagli uomini, in particolare da quelli molto più maturi di lui. L'argomento è delicato e non facile da raccontare, non solo perché l'Islam condanna l'omosessualità (anche se, a dire il vero, l'ambiente che lo circonda di fatto si dimostra abbastanza tollerante), ma anche perché le storie d'amore narrate, fra un adolescente e degli adulti, sono storie di pedofilia, nonostante non le si avvertano come tali in quanto prive di violenza: il ragazzo era pienamente consenziente. Malgrado queste esperienze in un certo senso estreme, la scrittura semplice e disincantata dell'autore non provoca nessun trauma in chi legge ma, al contrario, si respira un'aria positiva e felice, senza morbosità ma con le lacrime e i sorrisi ingenui che ricordano i tremori dei primi innamoramenti. L'originalità del libro non sta tanto nella trama, che scorre via fluida come la vita, ma nel tono colloquiale della scrittura: a volte si ha come l'impressione che le parole escano direttamente dalla bocca dell'autore. Un autore fresco e leggero, di grande sensibilità. In tempi in cui la propria vita privata viene sbattuta in faccia agli altri senza pudore, è un bell'esempio di narrazione pulita, tenera e sincera. Per nulla spocchiosa. Consigliato a tutti.
Un romanzo di formazione di un ragazzo marocchino nel suo paese. E’ un ragazzo ‘’vivace’’ che vive in una famiglia aperta, circondato da tanto amore soprattutto del padre, ma anche delle sorelle e della matrigna. Cresce con una vivacità personale e culturale propria, e anche con una certa libertà che a noi occidentali può sembrare strano. Infatti il ragazzo ha tanta voglia di vivere. Una voglia di vivere che si manifesta nella sua società, con la sua religione, con le sue donne con i tanti capitoli con cui il libro è diviso. E’ evidente da subito una sua disibinizione soprattutto sessuale, caratterizzando la sua personalità di una omosessualità forte e decisa che non appartiene solo a lui ma a tutta una società. L’amore con i vari uomini, di tutte le età, di tutte le categorie, di tutte le nazioni, sposati fidanzati o single. Appartiene a tutti a tutto un mondo. Professori fidanzati innamorati dei propri alunni fino al francese che nasconde la sua paura alla vecchiaia amando tanti ragazzi, anzi fingendo di amarli tutti ma incapace di amare a chiunque. Questo è il mondo in cui cresce il ragazzo amato da tutti. Il libro suddivide in vari capitoli gli aspetti della vita di un qualsiasi ragazzo ovviamente caratterizzato dal proprio ambiente e dalla propria società, ma soprattutto dalla forte sessualità del ragazzo, sessualità omosessuale maschile.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Romanzo d'esordio per l'allora venticinquenne Rachid O., Il bambino incantato esce anche qui da noi sull'onda del buon successo di Cioccolata calda. L'editore è ancora Playground, così come è ancora Matteo Colombo a occuparsi di una traduzione solo apparentemente semplice, a cui è richiesto di catturare il ritmo di una prosa paratattica di grande fascino. Alieno da tanti cliché dello scrittore omosessuale che racconta storie di omosessuali, Rachid O. ha il raro dono della misura e solo raramente si lascia tentare dall'autocelebrazione di sé e delle proprie gesta amorose. D'altro canto non era facile per un ragazzo arabo e musulmano trovare la propria voce e cominciare a mettere una frase dietro l'altra in una lingua non propria, il francese, e lentamente far emergere così una doppia identità, linguistica ed esistenziale. L'affermazione dell'io non nasce da un atto eroico, fosse anche una confessione scottante, ma dalla consapevolezza di potersi esprimere liberamente, quasi candidamente. Come per altri scrittori esuli o "migranti" la lingua dell'invasore diventa così paradossalmente lingua liberatoria con cui poter dire ciò che a casa propria è visto con sospetto se non addirittura proibito. Tutto questo ripartendo dall'abbiccì della grammatica, dalle frasi semplici che producono il giusto distacco dalla materia trattata, avendo come punto di riferimento Flaubert piuttosto che Céline. E se Rachid O. non possiede ancora la lucidità di una Agota Kristof, questi cinque racconti emanano un indubbio magnetismo, sia che raccontino gli amori tra un adolescente e un professore, sia che affrontino le dinamiche del ramadan. Fa bene la Gallimard a puntare su di lui anche se per il futuro c'è il concreto rischio di ripetersi.
Roberto Canella
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore