Po cantu Biddanoa

E' un romanzo molto bello, scritto in lingua sarda con traduzione in italiano a fronte. Narra le vicende, di un paesino della Sardegna, Villanova Tulo, Biddanoa appunto, che si susseguono a cavallo tra la prima e la seconda guerra mondiale. Tutto viene raccontato in sa Prazzitta, la piazza del paese che osserva, vive e soffre le vicende dei suoi paesani. Molto poetico ecco alcune parti per me significative: da pag.39. "Ma sono in molti a pensare che la guerra, a parte i patimenti, a qualche altra cosa è servita: ad uscire dal chiuso di Biddanoa, per prima cosa, a conoscere altri luoghi, altra gente, a confrontarsi con altri uomini. E non tutti erano migliori di loro...... Bè come soldati, come soldati eravamo i migliori di tutti. ?Come il capitano Lussu non c'era nessuno" da pag. 347.Le mani di mio padre erano grandi come le mie, ma non "civilizzate" come le mie, erano grosse, ogni dito il doppio dei miei. Le vene che dalle mani salivano ai polsi erano grosse come funi. Le mani di mio padre non erano fatte come le mani degli altri uomini, erano fatte di un'altra pasta, forse nell'impasto avevano mescolato ferro e legno, luce ed amore, e la parola senza parole con la quale mio padre parlava con le cose, toccandole.