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La scrittrice torinese Mariateresa Biasion Martinelli, finora conosciuta per le sue pubblicazioni nell’ambito della poesia, si presenta questa volta ai lettori con un corposo libro di racconti, intitolato Frammenti di vita e pubblicato dalle edizioni Carta e Penna di Torino, in quanto vincitore del premio letterario internazionale Prader Willi, quarta edizione (la sindrome di Prader Willi è una malattia genetica rara e il premio organizzato annualmente da Carta e Penna intende sensibilizzare le persone su questa malattia ancora poco conosciuta). Il volume costituisce un interessante sperimento stilistico, perché, come spiega la stessa Biasion, nell’introduzione: “la narrativa rappresenta per me una sorta di esperimento, un tentativo di raccontare, in prosa, ciò che la poesia, per stile e carattere, non può contenere. Ogni mio scritto sia esso un racconto, l’itinerario di un viaggio, un ricordo vissuto o sentito da altri, contiene una parte di me, ed è questo il mio limite ed anche un po’ la mia forza interiore, sia positiva, o negativa, per quanto riguarda lo stile ed i contenuti: non riuscire ad essere distaccata dalla narrazione, neppure se si tratta della cronaca di un avvenimento, di una favola inventata, di una storia che non è mai accaduta. Sempre, ed in ogni caso, spunta, qua e là, un cenno autobiografico, un luogo del cuore, un sentimento, un’ispirazione tratta dal mio vissuto, dai ricordi… dalla mia anima, insomma.” Il libro è diviso in sei sezioni, intitolate rispettivamente: “Celeste, Anna e le altre”, “I miei gatti”, “Favole”, “Altre storie”, “Fra cronaca e storia (i luoghi della vita)”, “Lettere”. Tra le varie sezioni le più riuscite mi sembrano la prima, che contiene una serie di racconti ambientati tra gli anni ’20 e la seconda guerra mondiale (che la Biasion ha scritto attingendo alle esperienze e ai racconti della nonna) e la quinta, che contiene la descrizione dei luoghi dell’infanzia dell’autrice e in particolare del suo paese d’origine e delle sue amate montagne del Trentino.
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