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Anno edizione: 2012
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Mi sono approcciato con un certo timore alla lettura di questo seguito di "L'estate della paura", memore della cocente delusione che quest'ultimo mi ha provocato a causa dell'incomprensibile "catastrofe" verificatasi negli ultimi capitoli, in cui si è susseguita una serie di eventi a dir poco assurdi e del tutto fuori luogo. "L'inverno della paura", fortunatamente, si è rivelato essere ben altra cosa. E' vero che non raggiunge picchi di eccellenza quali, ad esempio, la magistrale descrizione della Old Central School con cui si apre il primo libro, ma mantiene un livello di interesse e suspense decisamente molto alto per tutta la durata della lettura, senza mai scadere nella noia o negli eccessi di cui ho già accennato. L' unico vero protagonista della storia, Dale Stewart, dopo quarantun' anni torna a Helm Haven per effrontare i fantasmi di un passato che sembrano non volerlo abbandonare, oppure è forse lui a non riuscire a lasciarseli alle spalle. L'autore è stato decisamente bravo a dosare l'azione con momenti di riflessione e anche i frequenti flashback che si interpongono alla storia principale, non solo non appesantiscono la lettura, ma, anzi, aiutano a farsi un'idea sempre più chiara sullo stato mentale in cui si trova l'attore principale di tutta la vicenda. In definitiva, pur non considerandolo un capolavoro, si tratta di un ottimo romanzo di cui consiglio assolutamente la lettura, a prescindere dal genere di appartenenza
Anche questo romanzo, così come il precedente "L'estate della paura" non mi è assolutamente piaciuto, soprattutto per il tipo di scrittura noiosa e asfissiante per le descrizioni totalmente inutili. Non mi è riuscito di andare oltre pagina 10 entrambe le volte. Peccato. Invece dello stesso autore consiglio "I figli della paura" che non sembra neppure scritto da questo autore.
"L'estate della paura" è stato un bellissimo romanzo, anche se a causa delle numerose descrizione mi ha annoiata in più punti, questo seguito invece mi ha catturata sin dalla prima pagina. Più introspettivo e con uno stile più adulto. Dan Simmons è un grande scrittore horror non c'è che dire, riesce a portarti dentro la storia e a conquistarti grazie a uno stile intenso e maturo, inoltre sono appassionata di luoghi freddi e isolati dove i protagonisti devono combattere col proprio ego, perciò ho divorato questo romanzo. Eccellente.
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