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Negli anni sessanta l'Europa aveva i Beatles e i Rolling Stones, la swinging London e le minigonne, una nuova prosperità economica e il desiderio delle fasce più giovani della società di emanciparsi, scappare dai "matusa" e abbracciare un colorato futuro pop. Anche l'Italia, nel suo piccolo e nella sua non troppo fortunata posizione alle periferie del mondo occidentale, subì l'influenza di questi cambiamenti. Iniziò così la stagione del "beat", un momento di rottura nei confronti del passato, condotto soprattutto sull'onda del successo di artisti musicali giovani, spregiudicati, per l'epoca fortemente trasgressivi. Tra questi altro grande cambiamento rispetto alla tradizione vi erano anche alcune donne. E una di loro si chiamava Caterina Caselli. Al "Caschetto d'oro" della musica italiana, Diego Giachetti dedica questo agile e puntuale manualetto, che in nove capitoli ne segue tutta la carriera. Dalla "scoperta della vocazione" durante l'adolescenza emiliana ai favolosi e frenetici anni sessanta, dal lento e graduale ritiro dalle scene alla seconda vita come produttrice discografica e talent scout (sue sono le scoperte di Elisa e Alessandro Bocelli). È un racconto appassionante, corroborato da citazioni e interviste d'epoca, che trova i suoi momenti migliori nelle parti dedicate al periodo beat. Sia perché recupera dalla polvere dei ricordi monumenti pop come Nessuno mi può giudicare, Perdono e quella Insieme a te non ci sto più che tra Nanni Moretti e Michele Soavi è stata la colonna sonora più utilizzata dal cinema italiano del 2006; sia perché fotografa uno dei periodi più entusiasmanti, frizzanti e intensi del secolo scorso. Una stagione breve ma ricca di energie positive e speranze giovanili, destinata a perdere la verginità nel Sessantotto e quindi a cadere sotto i colpi degli anni di piombo e delle stragi di stato.
Luca Castelli
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