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Incredibile reportage da Auschwitz direttamente dalla camera anatomopatologica, si fa per dire, e dei dintorni. Un racconto cronaca che sembra provenire dal soggetto di un film horror, intenso, documentato, un racconto alla Conrad, eppure non è fantasia ma agghiacciante verità. Non leggetelo prima di andare a letto! Leggetelo e rileggetelo, parlatene, è materia umana.
Dalle righe si percepisce la profonda sofferenza e il dolore di tutti i giorni vissuti nel campo di sterminio, attenuati dall'utilizzo sistematico di pesanti sonniferi. La scelta di dichiarare la sua qualifica di medico anatomopatologo gli salva la vita e la sua collaborazione forzosa con i nazisti gli permette di essere a conoscenza in anticipo dei piani relativi allo sterminio progressivo e sistematico dei deportati. Riesce così a salvare la vita anche della moglie e della figlia, anch'esse prigioniere, pilotandone il trasferimento altrove. Dalla prosa si evince come nell'uomo, in circostanze drammatiche, vinca l'istinto di autoconservazione. Sorprende la lucidità mentale di questo medico, nonostante il contatto diretto con questa realtà terrificante.
Il libro espone in uno stile asciutto, quasi secco, una delle esperienze più atroci: avere visto la morte di migliaia di persone, le torture di donne, bambini, crudeltà inutili quanto malvage di una figura infernale. E' un'opera indispensabile per conoscere da una testimonianza diretta gli orrori di Auschwitz. Questo libro, insieme al Sonderkommando di Shlomo Venezia, è basilare. L'autore non indugia su particolari raccapriccianti, ma l'orrore sprigiona dai fatti in sé, senza bisogno di commenti particolari. Non manca qualche leggera nota di humor, sempre nero, tragico. Ma soprattutto emerge la capacità di conservare l'umanità, la pietà, i valori di una civiltà straordinaria in un mondo che rinnegava ogni valore umano in nome della morte e della distruzione, per far vincere una follia paranoica che coinvolgeva centinaia di persone e si sforzava di coinvolgere tutti nel delitto e nell'ingiustizia. Miklos dimostra, come Levi, come Anna Frank, come Wiesel, che è possibile non solo sopravvivere, ma mantenersi esseri umani in mezzo a gente che ha abiurato ogni umanità, per idolatrare ideologie assurde e criminali, per sfociare in paranoie mortifere.
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