Chiedilo all'amore

La bravura consiste nel riuscire a raccontare la realtà con poesia. Alcuni scrittori ci riescono senza inventarsi grandi balle, ma il difficile è riuscire ad arrivare nelle mentalità chiuse dai limiti della realtà. Si può criticare uno scritto, ma non ipotizzare sulla vita di chi lo ha scritto, non è corretto. Sarebbe come ipotizzare sulla vita inespressa e frustrata di chi scrive una critica, non ispirata da sani principi, ma solo dettata dai propri limiti. CHIEDILO ALL'AMORE è un bel libro. Sodisfatti o rimborsati!

Questa raccolta non funziona. A quanto pare quello che dovrebbe essere il messaggio di fondo, che lega tutti i racconti, che l'amore è inaspettato, incontrollabile, che può raggiungere le persone in qualsiasi momento e animare le loro vite di nuovo, per la prima volta o ancora per l'ultima ondata. Niente in contrario. Ciò che non funziona non è neanche la quotidianità delle trame e la semplicità, l'estrema semplicità dei personaggi (è scontato mettere Dusseldorf come città tedesca nel viaggio di un camionista così come descrivere tutte le donne senza un briciolo di particolarità, neanche un elemento che esce fuori dallo schema del seno abbondante, dei begli occhi e delle belle labbra) ma è lo stilema del messaggio. Questo libro presenta degli elementi originali in "Flavia e l'altra", "Storie d'amore e di grattate" e "Carpe Diem" ma tocca il fondo troppe volte. Vi sono riportate delle lettere sdolcinate, piene zeppe di luoghi comuni e modi statici e canonici di concepire l'amore, frasi di Buddha banalizzate a slogan da blog come "non c'è strada che porti alla felicità, la felicità è la strada". In più punti si tocca l'assenza di narrazione, la perdita di qualsiasi imitazione o svolgimento artistico("Stranamore", "L'amore è una storia troppo grande", "Un mondo di parole"), vi sono passioni troncate senza nessun motivo ("Devi cancellarmi dai tuoi pensieri[...] è l'unico modo per ridarti la tua perduta serenità"). Il linguaggio è troppo piatto, i termini sono sempre gli stessi ed è chiaramente fuori da qualsiasi binario di continuità con gli esiti della letteratura moderna o di un particolare movimento; non c'è la volontà di variare, di aumentare la speculazione delle metafore o di rendere le zone buie più tetre e le luci assolute. Sono racconti scritti per piacere a tutti, umili, storie di uomini che si innamorano di donne e poi finiscono, sempre dallo stesso punto di vista (uomo, mezza età, matrimonio fallimentare). Manca la volontà di incidere qualcosa di forte.