La tessera mancante

Una storia forte, composta come un mosaico da tante tessere che sono le storie che lo costituiscono, apparentemente distanti e scollegate, in realtà più vicine di quanto non sembri all'inizio. Un romanzo psicologico, poetico, ma anche noir, che tiene il lettore sospeso e con la voglia di andare avanti in cerca proprio della tessera mancante in grado di completare un quadro fatto di desideri e incomprensioni, di rabbia e frustrazione, di istinti repressi e voglia di riscatto. Forte anche il linguaggio, ricercato ed efficace, frutto di una dote di Pascucci (come si vede anche dalle poesie presenti nel testo) e di un lavoro attento sulla parola. Non do il massimo di voti solo perché talvolta l'autore fugge troppo in fretta dalle situazioni, descritte in maniera fotografica quando invece sarebbe più utile guidare il lettore più a fondo attraverso la scena e il contesto. Da leggere sicuramente!

Anche se a volte il linguaggio risulta un po' forbito, la lettura di questo romanzo risulta scorrevole ed avvincente. I personaggi e le loro storie sono raccontati in un tourbillon di emozioni psicologiche a volte contrastanti, ma che delineano molto bene le personalità dei protagonisti inseriti in luoghi caratteristici ed invogliano a proseguire la lettura per conoscere come l'uno o l'altra affronterà la situazione. Molto gradito anche l'inserimento delle poesie. Nel finale ognuno potrà trovare la sua tessera mancante. Consigliata la lettura.

Opera prima, per me promosso. Ho trovato il tutto molto divertente; sembrerebbe pieno di protagonisti, ma non è così; guardando il tutto con una lente di ingrandimento, ci accorgiamo che le situazioni sono cicliche, finita una ricomincia un'altra, cambiano i nomi ma alla fine i protagonisti hanno sempre un qualcosa che li accomuna; il tema secondo me è la rinascita, ogni periodo finisce con una fine certa, la morte, ma ne ricomincia subito un altro, quindi "rinascita"; un po' il ripresentarsi delle stesse cose, con una nuova chiave di lettura. Affronta tanti argomenti, alcuni non li racconta, ma li narra come fatti avvenuti, si parla di violenza, di stupro, di arte, di omosessualità, senza cadere mai nella volgarità, forse ad un certo punto usa un linguaggio troppo forbito, ma sarà poi questa l'anima dello scrittore? Strategico il finale, ognuno è portato a pensare a ... sarà lo stesso finale che ha pensato l'autore?