Perché le strategie organizzative, anche quando siano progettate ed attuate con razionalità, accuratezza e competenza, con le risorse necessarie e col consenso di tutti gli stakeholder-chiave, falliscono così spesso nei loro obiettivi o incontrano tante resistenze?
Perché, nonostante l'attenzione che da tempo è stata data alla psicologia del lavoro e al management delle risorse umane, esiste ancora una quantità così grande di stress, di malessere e di insoddisfazione nelle moderne organizzazioni? Perché tante pratiche aziendali insistono a procedere come se l'organizzazione fosse qualcosa di totalmente razionale e prevedibile, quando l'evidenza quotidianamente dimostra che è ampiamente influenzata dai fattori umani, in particolare da quelli più emotivi ed irrazionali? Ciò che accade nella zona d'ombra della vita di un'impresa o di un'istituzione sociale, e che spesso è invisibile sia ai propri membri sia ai manager che la governano ed anche a molti consulenti, rappresenta quella che è stata chiamata "l'organizzazione nascosta": è la sua dimensione sommersa, dominata dalle emozioni umane, dalle paure e dai desideri delle persone, dai miti e dalle fantasie, dalle ansie individuali e collettive e dalle difese che tentano di annullarle.
Il libro intende offrire una puntuale ricognizione sulla natura del lavoro umano nelle organizzazioni, che, ampiamente studiato sotto il profilo socio-economico, normativo, ergonomico e della produttività, resta tuttora abbastanza misterioso sul piano della soggettività. Freud ha mostrato come la capacità di lavorare e quella di amare rappresentino le colonne portanti della salute psichica e della maturità civile dell'individuo. A 150 anni dalla sua nascita iniziamo a capire che questo può essere vero anche per la salute e la maturità di un'organizzazione.
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