La chiave di violino

Ottimo esordio per Annamaria Naso e la protagonista Mara Nicolosi. Bella la descrizione dei personaggi. La ricerca linguistica e l'uso del dialetto in alcune battute dei personaggi, del Sud e del Nord, esprimono perfettamente i pensieri e concetti. Lo schema di indagine, le scelte e i ragionamenti investigativi della protagonista sono precisi e avvincenti.

L'assassinio di un direttore d'orchestra. E' questo il tema del giallo di esordio di Annamaria Naso, sul quale indaga una squadra di poliziotti a cui il lettore si affeziona in fretta. Provengono un po' da tutta Italia, hanno caratteri diversi tra loro e sono guidati dal commissario Mara Nicolosi, donna intelligente e determinata, una vera eroina femminile con un paio di difetti che completano il personaggio. La storia procede a un ritmo serrato e porterà il commissario Nicolosi dalla fastosa villa del Maestro Altieri, arredata con un meraviglioso pianoforte Steinway and sons, fino in Inghilterra, aggiungendo un tassello per volta al mosaico dell'indagine, fino a scoprire perché è stato ucciso il Maestro. Al di là della trama, pure essenziale in un giallo, di questo libro restano le descrizioni, i fantastici dialoghi in dialetto lumezzanese, le espressioni in bresciano, in siciliano, nei dialetti dei vari personaggi. E' un libro che si legge velocemente e volentieri, ottimo anche come regalo. Se vi è piaciuto, comprate anche il secondo libro dell'autrice, un giallo dalla trama ancora più intricata: Schema di morte.

L'ho letto tutto d'un fiato, avvincente e capace di descrivere i personaggi e la loro personalità.