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Anno edizione: 2011
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"Ciò che restava del cineforum era un continuo di Banfi in mutande o con una ciotola di spaghetti in testa" e "la bandiera palestinese caduta e riappesa al contrario" sono due particolari con cui Emanuele Barardi nel suo "La Luna di Lenni", non poteva meglio esemplificare la parabola che una società tutta ha descritto a cavallo dell'apocalisse atomica di Cernobyl, onnipresente faro nero che fa da metro in tutto il romanzo. Il rimando alla tragedia nucleare alla luce del bis che le radiazioni gamma ci hanno concesso quest'anno, è involontariamente un fortunato (solo in questo caso) detonatore che ha l'effetto di moltiplicare una volta di più il continuo viaggio tra il presente e il futuro storico, politico e personale in cui ci fanno imbarcare le vicende del protagonista del libro, Lenni. Esiste una stagione, adolescenziale per alcuni, più matura per altri, che molti di noi hanno attraversato, terribilmente romantica, di passione ideologica e impegno sociale, che ora sta sotterrata sotto le macerie dell'urgenza materialista quotidiana o del semplice crescere. Esiste una stagione illuminata dal risveglio sociale, o quantomeno della voglia di sperimentare, che ora è sotterrata sotto gli stupri della politica becera e affarista di oggi. Emanuele col suo libro riesce a risvegliare il reattore antiatomico dei sentimenti (tanto per rimanere in tema) anche a chi di queste macerie ne ha accumulate tante, dando la dimostrazione che certa energia, come e più nell'atomo, dura in eterno. Le parole della Luna di Lenni sono un flusso di situazioni che scivolano nelle pieghe di amori difficili ed episodi tipici della controcultura che, chi li ha vissuti anche solo per un mese, saprà riconoscere. Come in un deja vù leggerà quei passaggi due o tre volte, per finire a correre insieme a Lenni dentro e fuori la Storia. La propria, la nostra, rinsaldandovi il legame.
Luna di Lenni è il libro d'esordio di un giovane autore, Emanuele Berardi. Ricercatore all'estero, racconta una realtà romana fatta di contestazioni universitarie, amicizie fraterne e sentimenti genuini. Colpisce in particolar modo l'attualità della descrizione di una città "superorganismo", di un mondo spietato con i suoi abitanti, ma in pericolo proprio per mano di essi. Lo consiglio veramente perchè è un romanzo profondo, ma colorato; pieno di momenti di riflessione, ma positivo. Come la vita.
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