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Anno edizione: 2011
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Con uno stile limpido e molto confidenziale, che lascia trasparire il legame con l'intrepido avo ancora solido nel ricordo, l'autore di questo breve ed avvincente racconto riesce a ricostruire, romanzandole ovviamente, le tappe di un'insolita vicenda meridionale. Se ancora oggi il sentimento dell'Unità nazionale e quello repubblicano rimangono effettivamente ancora molto deboli tra la popolazione del sud è perché la maggior parte degli episodi significativi, dalle varie guerre d'indipendenza agli scontri partigiani per la liberazione dal nazifascismo, si sono consumati perlopiù in un lembo di terra situato nella metà superiore del Bel Paese. Raramente, dunque, capita di sentire racconti di partigiani meridionali che non fossero intellettuali, come Minguccio il barbiere ad esempio, il quale un giorno si trova per caso a combattere una guerra civile che in fondo non gli appartiene, ma, travolto dagli eventi, fronteggia con coraggio e spirito di collaborazione. Si può dire, dunque, che dopo questa preziosa testimonianza la Puglia potrà ben vantare, accanto ad anarchici e sindacalisti di un certo calibro come Carlo Cafiero e Giuseppe Di Vittorio, anche un valoroso e pressoché sconosciuto partigiano: Minguccio il barbiere di Molfetta, detto Figaro.
Con uno stile limpido e molto confidenziale, che lascia trasparire il legame con l'intrepido avo ancora solido nel ricordo, l'autore di questo breve ed avvincente racconto riesce a ricostruire, romanzandole ovviamente, le tappe di un'insolita vicenda meridionale. Se ancora oggi il sentimento dell'Unità nazionale e quello repubblicano rimangono effettivamente ancora molto deboli tra la popolazione del sud è perché la maggior parte degli episodi significativi, dalle varie guerre d'indipendenza agli scontri partigiani per la liberazione dal nazifascismo, si sono consumati perlopiù in un lembo di terra situato nella metà superiore del Bel Paese. Raramente, dunque, capita di sentire racconti di partigiani meridionali che non fossero intellettuali, come Minguccio il barbiere ad esempio, il quale un giorno si trova per caso a combattere una guerra civile che in fondo non gli appartiene, ma, travolto dagli eventi, fronteggia con coraggio e spirito di collaborazione. Si può dire, dunque, che dopo questa preziosa testimonianza la Puglia potrà ben vantare, accanto ad anarchici e sindacalisti di un certo calibro come Carlo Cafiero e Giuseppe Di Vittorio, anche un valoroso e pressoché sconosciuto partigiano: Minguccio il barbiere di Molfetta, detto Figaro.
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