Trame confesse

"Le immagini aperte/ dell'estate: l'orizzonte/e il mare, si chiudono/nel gioco rotondo degli occhi " E non c'è immagine più vera del sentirsi goccia e fonte di quel mare, o dirsi volgia fluido, che proprio negli occhi affonda il suo passo lieve e scomparendo, vive. TRAME CONFESSE, silloge significativa, questa di Pierpaolo Annunziata, la prima tra l'altro che pubblica,dove da subito l'autore plasma e intreccia a suo piacere, e per quello dell'attento lettore, l'ascolto ed il sentire di parole conosciute e le trasforma in suono, materia, silenzio e rumore. Onde d'acqua come di antichi passi percepiti con la coda dello sguardo, umidi e soffusi. Fonte e goccia di quel mare infinito che è l'anima propria del poeta. Liquido con cui Pierpaolo sfuma in rumori lievi la malinconia, lasciandone intatta l'essenza. Acqua, fluido di vita, linfa d'amore, condensa di fiato e passione, stilla di luce, goccia di luna che oscura la notte. Acqua che diluisce e veicola le sensazioni che gli scorrono dentro. Dice di sé, Pierpaolo : "vengo da una terra di verde e roccia, l'acqua la attraversa e la bagna, a volte con calmo fluire, altre con impeto. Porto con me le mie radici?" Infatti in " Maree notturne " : Il tuo corpo è massa liquida/ plasma nelle mie vene vuote a darmi la tua forma dall'interno/ anemone fremente /di sete e di respiro/ nell'oceano del sogno/ l'autore ci trascina in un vortice di parole che tutto dicono tranne il dire, perchè si sentono, perché si guardano, perché si ascoltano; ché quasi ci sfiorano (o travolgono). La poesia di Pierpaolo Annunziata è questo. Sentiero, pensiero e percorso che fluisce dall'anima scendendo a valle attraverso i moti del cuore "a volte con calmo fluire, altre con impeto"; libera, essenziale, incontaminata e immediata. Fortemente introspettiva. Pierpaolo Annunziata si racconta con eleganza, stile, e sapiente, attenta riflessione. Di lui e di altre storie ... TRAME CONFESSE dalla prefazione a cura di Maria Grazia Vai