Quaderno di legno

A parte la poesia con l'incipit sanremese: Sei nella mente mia/ Lucania che non ci sei. (dirige il maestro Vince Tempera!) che non si capisce come l'Autore (che oltre al giornalista, poeta e romanziere, fa pure il consulente editoriale)non l'ha semplicemente cassata. Dico, a parte questa scivolata tra pesto e fiori e belìn, il libro è godibile, consigliabile, ad alto tasso emotivo e fondamentalmente onesto. L'autore, ancor giovane, avrà modo di far meglio, potando certe lungaggini che, a volte, indeboliscono la forza precipua di questi versi: il pathos. Molto belle le poesie dedicate al figlio, dove sarebbe stato facile scadere nella retorica. Come la scansione tematica divisa in... reparti. Onnipresente il tema della morte che convive invece (e per fortuna) con una grande vitalità. Una cosa rara assai in poesia. Anche in quella più riverita. Non ci credete? Leggetevi quel mattone assoluto e applaudito di "Conglomerati" di Andrea Zanzotto. A quell'Andrea, preferisco certamente Andrea Di Consoli.