Lo dice Harriet

Un'altra preziosa scoperta grazie alla casa editrice Astoria:forse ad altri lettori molti nomi erano già noti, ma la selezione degli editors Astoria sta diventando una garanzia dell'alto livello di queste autrici. Narrazione non accattivante, tutt'altro che "leggera" (che diversi punti di vista rispetto alla critica), una lettura, se si passa l'esagerazione, a volte anche dolorosa. L'adolescenza, la formazione,i legami perversi delle amicizie , la voglia di esperienze c'è tutto questo e tanto altro ancora, e coinvolgimento, empatia: che adulti si diventa, poi?

Dell'autrice britannica Beryl Bainbridge è stato ripubblicato "Lo dice Harriet", breve romanzo noir uscito per la prima volta in Italia nel 1993. Il volume narra le vicende di due ragazzine terribili che, negli anni subito dopo la seconda guerra mondiale, vivono in Inghilterra, in una città di mare, svagandosi con passatempi al limite del lecito, in un crescendo di allusività e morbosità che coinvolge vischiosamente anche il mondo degli adulti. Harriet, delle due adolescenti, è la più disincantata: appena quattordicenne, esile e nervosa, ha già una sua cinica visione del mondo e dell'amore: "A tredici anni, amare qualcuno vuol dire solo farsi un'esperienza". In base a tale direttiva cerca di svezzare la sua romantica e impacciata amica del cuore, che ne segue fedelmente e con devozione ogni dettame. Le due adolescenti accumulano quindi esperienze con personaggi alquanto originali del luogo; tra le vittime preferite dei loro giochi proibiti, c'è l'elegante signor Briggs, ribattezzato Zar: un uomo colto e raffinato, ma ormai sfatto fisicamente e moralmente, impastoiato nel lugubre matrimonio con una grassa madama che passa i pomeriggi a gustarsi la tv dei ragazzi. Harriet e la sua amica imbastiscono un flirt sottile e intrigante con l'anziano uomo, fatto di ammiccamenti e ripicche, avances e ritrosie, lusinghe e rifiuti. Quando il rapporto tra i tre assume le sembianze di una vera e propria relazione, al clou di un incontro clandestino la più disarmata e infantile tra le due ragazze ammazza a bastonate la signora Briggs, inopportunamente tornata a casa. Beryl Bainbridge arriva a supporre un automatismo inarrestabile e inconscio nella violenza adolescenziale, e fa dire all'assassina: "Dentro di me piangevo e amavo i miei genitori con tutte le mie forze, ma non riuscivo a muovermi...Ero contenta che ora fossero arrabbiati con me, perché mentre colpivo la signora Briggs avevo avvertito uno strano desiderio di vendetta: perciò mi toccavano il castigo e l'espiazione."

Questo libro è una riedizione di un'altra casa editrice, pubblicato nel 1993 e che si può trovare tranquillamente in qualche biblioteca. E' vero... all'inizio tutto sembra facile e pure molto divertente... ma poi la situazione cambia decisamente in peggio. L'ho trovato un pò inquietante. Interessante la psicologia ed il modo di agire delle due protagoniste.