Diario segreto di una cartomante

L'agile e spassosa lettura di questi godibili racconti mi ha offerto spunti di divertimento, riflessione e? maliziose inferenze! Cominciamo dalle "inferenze", ovvero dalle facili deduzioni di tipo biografico che si traggono dalle opere letterarie sulla vita degli autori. Leggere sulla quarta di copertina la snella biografia dell'autrice, dopo aver bevuto d'un fiato i suoi racconti che immaginavo semplice frutto di una fantasia disancorata dalla realtà, ha suscitato non pochi stupori: ma quante vite ha la simpatica narratrice? E' la sintesi perfetta di un un mondo caotico, simbiosi di concreto e astratto, scienza e magìa, rigore della legge umana e aleatorietà delle leggi dello spirito ( e degli spiriti!), carte legali e tarocchi, fisica e alambicchi, amore per la poesia antica e tentazioni della prosa moderna! E così, spinta dalla facile tentazione di identificare la gentile, acuta, bonariamente ironica esperta di tarocchi con il suo alter ego ho visto sfilare davanti al suo tavolino una fauna umana variegata, ammansita dal (quasi sempre favorevole) vaticinio della veggente, interrogata in quasi tutte le occasioni - e senza nessun pudore! - sulla più arcana delle passioni: l'amore! Carnale, sensuale, spesso voluttuosamente fedifrago, concupito con vorace passionalità da questi crociati della carne, cui fa da ironico contraltare la pacata reazione della vaticinante che, di fronte a tanta sfrontata concupiscenza ammicca con garbo ma si congratula interiormente con se stessa della capacità di godere di una vita sana e serena ? da single! La figura dell'indovina era sinora sfuggita alla carrellata di personaggi letterari passati in tutti i miei anni di lettrice sotto gli occhi: eppure ho scoperto che ben si presta a rivelare l'intimità umana senza i veli dell'ipocrisia, smascherando le piccolezze, le feroci acrimonie , i desideri , i rimpianti, i desideri di vendetta biliosamente coltivata che non si rivelerebbero neanche davanti al confessore!

"Diario segreto di una cartomante" è una raccolta di venticinque racconti, uniti, direi, da tre fili: la cartomante, i tarocchi, la varietà del genere umano. Quest'ultimo elemento, insieme alla vena umoristica che puntuale pulsa in ogni storia e si fa certa presenza, come un sottofondo, rappresenta senz'altro il punto di forza del libro. Il campione di "consultanti", quasi che nella scelta di interrogare un'interprete di tarocchi si auto-selezionasse, è una kermesse della fauna di Matera e dintorni che un po' ricorda i personaggi de "La città vecchia" di De Andrè: ognuno rivela le sue debolezze, ognuno si coglie in flagrante da solo. Il lettore imparerà presto che per svelare il futuro occorre prima smascherare l'uomo e, quando questi non riesce a farlo fino in fondo, ecco che arriva la cartomante a cui nulla può esser nascosto. Allora la verità si incarna e, in quanto verità, perde riferimenti cronologici: passato, presente e futuro non sono che pagine di un unico libro. Il libro di Rossana, vero e senza tempo.

Solo chi conosce bene Rossana e la sua poesia non è tratto in inganno dal linguaggio scarno e a volte anche sgrammaticato usato in questa raccolta di racconti. Non dimenticherò mai la prima poesia di Rossana che ho conosciuto (come il primo amore), e che lei stessa mi recitò una sera, sotto un cielo stellato, in piena estate: "Mi clonerò in una stella, ma prima piscio". Forse qui si racchiude tutta la poetica della mia amica, tesa in modo permanente, anche nella sua vita di tutti i giorni, tra la ricerca dell'assoluto, tentata anche attraverso l'esoterismo, e la pragmaticità delle cose terrene, anche le più "terra-terra". Di fronte alla carrellata di figure grottesche ma drammaticamente reali, che con sapienza da fumettista, Rossana descrive con veloci ma precisi dettagli, la cartomante tenta puntualmente di tenere un profilo alto e spirituale della propria professione, ma altrettanto puntualmente i suoi clienti la scaraventano al loro livello di squallida realtà, con la quale si devono fare i conti prima di rivolgere lo sguardo all'assoluto. Ed è grazie a questo contrasto che le debolezze umane appaiono ancora più miserabili, senza condanna ma anche senza assoluzione.