Il giardino delle ortensie azzurre

Sullo sfondo di un tripudio di ortensie azzurre indifferenti alle miserie umane, si svolge la storia di passione tra Clara e Marco. È dipinta in modo meraviglioso l'epoca con i suoi costumi, le abitudini e i germi di ribellione che si fanno largo nelle coscienze. I personaggi appaiono intrappolati in esistenze già stabilite, come splendidi animali nelle loro gabbie dorate. Così Clara accetta il matrimonio con Tommaso, sia per assuefazione alla passività sia per nascondere la rovina della famiglia. Allo stesso modo Tommaso accetta il matrimonio per celare il segreto inconfessabile della propria diversità. La realtà risulta un mondo di inganni, di falsità e di sofferenza profonda. A Clara pare di fuggire da tutto questo quando incontra Marco, cugino di Tommaso. Con lui l'amore divampa e sembra rendere lieve la vita. Ma la loro storia è senza futuro e può finire in un solo modo: ogni tassello torna ad incastrarsi con gli altri, in un puzzle prestabilito. Non c'è posto al sole per un'esistenza in cui le persone possono fare le proprie scelte senza guardare alle convenienze sociali. Tutto ciò che è diverso deve vivere soffocato nell'ombra. I tabù sono ben radicati e tali devono rimanere, mentre la morte e la mortificazione sono le vie privilegiate per l'espiazione. Una storia coinvolgente raccontata con maestria. Le scene d'amore sono audaci e mai volgari. Molto bella la descrizione della prigionia di Clara nel convento, dove incontra le 'bambole' viventi, una vera sorpresa nella narrazione.