Anelli di fumo

Una sorta di Grande Freddo all'italiana, con in più un'accorta ricerca linguistica che caratterizza i vari personaggi per la loro provenienza geografica. Mi ha particolarmente colpito il fatto che l'autore sia riuscito a far parlare i suoi personaggi addirittura con i gerghi dialettali e regionali di una certa epoca storica, oggi meno frequenti o proprio scomparsi, in linea con l'età dei vari caratteri, segno che dietro c'è una ricerca culturale e dei modi di dire seria. Interessante la trama: due gruppi di amici di varie città italiane finiscono col raggiungere tutti una squallida villetta del lungomare di Ostia, per una festa che viene fuori male. E qui, in una unità di tempo, azione e luogo, si scoprono fatti che non si sarebbero dovuti scoprire. Molto bello il finale, ma non dico di più per non spoilerare.

un miscuglio di personaggi che non si capisce perchè debbano confluire tutti insieme nella parte finale; capitoli tra loro slegati; dialoghi in irritante forma dialettale;risultato: una noia mortale.