La strada di casa. Il ritorno in Italia dei sopravvissuti alla Shoah

In molti, forse anche in troppi, hanno parlato di Shoah. Quest'opera ha un merito particolare che costituisce il valore aggiunto alla evidente novità della prospettiva dalla quale viene trattato l'argomento, ovvero i ritorni. A dispetto della tragicità e della complessità del momento storico che descrive, la definirei una lettura immediata...è un libro che scivola tra le dita come potrebbe fare un vaso di argilla...morbido...senza per questo far dimenticare mai, neppure per un attimo, la graniticità indiscussa che lascia, volente o nolente, un segno indelebile in colui che vi si imbatte. L'autrice inserisce nella cornice rigorosa della ricerca scientifica, la narrazione dell'esperienza umana dei sopravvissuti alla pagina più nera del '900 per mezzo delle loro stesse parole, raccolte in numerose interviste. Il lettore, grazie a questo metodo, è condotto per mano in un esperienza di lettura totalizzante e permeante, senza mai perdere di vista il quadro storico di riferimento, grazie ai numerosissimi rimandi che non danno mai nulla per scontato. L'opera, a mio avviso, suggerisce quello che potrebbe essere un nuovo orizzonte di linguaggio nell'insegnamento della Shoah.