L' età d'oro

Bel libro ambientato in Australia nei primi anni del dopoguerra. E’ una storia di malattia ed immigrazione, ma è soprattutto la storia dell’ottimismo che si respirava dopo essere usciti dall’incubo della guerra, e pazienza se si doveva fare i conti con lo spettro della poliomielite.

C’è qualcosa di assolutamente speciale in questo libro, ma te ne accorgi solo alla fine: l’autrice! Mi sono sempre chiesto se ci sarebbe mai stata una nuova Louisa May Alcott nella storia della letteratura e qualora vi fosse stata, la domanda successiva era “come sarà la sua prosa?”. Joan London è la May Alcott del nostro secolo! Ma non preoccupativi, la prosa non è ottocentesca, ma incarna pienamente il nostro secolo. Siamo In Australia e il piccolo Frank è un paziente de “Golden Ege”, un sanatorio pediatrico storicamente esistito per curare i postumi della poliomelite. In questo romanzo di formazione il “Golden age” sarà il contesto in cui Frank conoscerà la poesia, l’amore, l’amicizia, ma allo stesso tempo sarà il simbolo di un’Australia composta di storie di migranti che, con la scusa di andare a trovare i propri figli, depositeranno in quelle stanze speranze, paure, gioie. Consiglio vivamente la lettura di questo libro: è un piacere farsi condurre dalla London a metà del secolo scorso e scoprire che i sentimenti permangono nel tempo e le situazioni storiche si ripropongono. Una piccola perla che non può mancare alla propria libreria!