Il paese sotto la pelle. Memorie di amore e guerra

È un libro autobiografico che vale assolutamente la pena di leggere per la personalità complessa della protagonista, analizzata acutamente dall’autrice con notevole capacità di introspezione e a volte di autocritica; e per il periodo della storia di un paese del centro-America (il Nicaragua) a noi poco noto o conosciuto solo a grandi linee, vissuto attivamente dall’autrice con i momenti di entusiasmo o di delusione, di gioia e di dolori. Benché il libro potrebbe aver avuto cento pagine in meno, l’ho letto con piacere e mi sono appassionato alla lettura al punto che alla fine avrei desiderato che continuasse ancora, anche se tutto sommato non ho provato grande empatia per il personaggio della protagonista. A mio avviso il libro non è esente da difetti: ho trovato fastidioso e ingiustificato il continuo saltare avanti e indietro negli anni rendendo difficile seguire la continuità degli eventi; non ho gradito l’eccesso di personaggi secondari che compaiono a volte come meteore e poi magari si perdono o a volte ricompaiono in capitoli o periodi successivi; ho trovato eccessiva la descrizione di quanti personaggi maschili nelle circostanze più varie “ci provassero” con la bella donna che la Belli doveva essere, come pure dei suoi innumerevoli amori che l’hanno portata a passare da un marito a un amante all’altro prima di trovare una stabilità.