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Ti prendo e ti porto via - Niccolò Ammaniti - ebook
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Informazioni del regalo

Descrizione


A Ischiano Scalo il mare c'è ma non si vede. In questa periferica maremma di paludi e zanzare, di bar e casette affacciate sul nulla di una strada provinciale si svolgono due storie d'amore. Pietro e Gloria sono due ragazzini. Lei è figlia di un direttore di banca, è sveglia, bella e sicura di sé. Lui è figlio di un pastore psicopatico, è introverso, sognatore, e la vittima preferita dei bulli del paese. Graziano Biglia è tornato a Ischiano, con la sua fama di chitarrista sciupafemmine e il cuore spezzato da una cubista. Qui conosce la professoressa Flora Palmieri, una donna sola e misteriosa che ha rinunciato alla propria vita per prendersi cura della madre. E tra i due, in apparenza lontani come i pianeti di due galassie, nasce un'attrazione. Una folla di creature strambe e grottesche si muove attorno ai protagonisti, come nella scia di un vento elettrico e vorticoso. Nessuno come Niccolò Ammaniti sa raccontare l'innocenza e la crudeltà della scoperta del mondo, mescolando comicità, paura e tenerezza. *** «In Ti prendo e ti porto via un gruppo di sognatori molto frustrati resta inchiodato a Ischiano scalo, un paesino di provincia imbucato tra il mare e l'Aurelia. Da una folla di personaggi dickensiani ne emergono due, Pietro e Graziano... Le loro storie convergono in un climax devastante, totalmente inatteso». The Independent «Ti prendo e ti porto via, inizia come una storia picaresca di provincia, prima di sprofondare nel dramma, è un Amarcord, con carattere». The New York Times «Dimenticate Lucca, Siena e anche Cortona. Sareste dei pazzi a non visitare Ischiano Scalo». The Guardian «Ti prendo e ti porto via è una gemma letteraria in cui scrittura straordinariamente ricca di invenzione crea un vero senso di minaccia unito in modo mirabile alla grande commedia». Daily Telegraph
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Dettagli

Testo in italiano
Tutti i dispositivi (eccetto Kindle) Scopri di più
522 p.
Reflowable
9788858414538

Valutazioni e recensioni

4,49/5
Recensioni: 4/5
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5
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Elena
Recensioni: 5/5
Coinvolgente

Letto tutto d’un fiato. Un intreccio di storie che mi hanno coinvolta sin dalla prima pagina Lo consiglio vivamente

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marco
Recensioni: 3/5

Storia interessante con un finale inatteso che chiude il romanzo in maniera ottimale. I personaggi sono atipici e ben descritti, A volte ho trovato i fatti e gli stessi protagonisti un po' grotteschi. Do tre stelle perché purtroppo, nonostante la scrittura ben fatta e scorrevole, il romanzo non è mai riuscito a coinvolgermi pienamente.

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G P
Recensioni: 5/5
Genio

Il mio libro preferito al mondo

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La recensione di IBS


"Erano stati gli occhi di quel bambino a cambiargli l'umore. Rassegnazione, ecco cosa ci aveva visto dentro. E se c'era una cosa che Graziano Biglia detestava con tutte le sue forze era la rassegnazione."

Un ampio romanzo, una narrazione che scorre davanti agli occhi del lettore come un film. Due vicende si svolgono, nella provincia italiana un po' gretta, un po' corrotta: tutto solo un po', fino a che non valica i limiti e diventa dramma, ma un dramma che si svolge un po' per caso, per distrazione e leggerezza. Alcune figure conducono l'azione principale, ma intorno ad esse si muove un paese, un coro che sottovoce commenta, sostiene, colpisce, condanna, accetta e rifiuta. Ed è proprio il ruolo che i singoli personaggi svolgono dentro al gruppo di appartenenza, o di riferimento quello che guida molte azioni. Il ragazzino protagonista, Pietro, nasce già segnato: un padre violento e ubriacone, una madre depressa, un fratello maggiore che non brilla per intelligenza né per affetto nei suoi confronti. Tutto ciò però non è una tragedia, Ammaniti descrive, non intende fare denunce o analisi sociali: la realtà per molti ragazzini è questa, e così va detta. Pietro ha la curiosa fortuna di diventare in un primo momento il giocattolo animato di una sua ricca e viziata coetanea, presso la cui casa sua madre svolgeva il ruolo di donna delle pulizie, quindi l'amico, il compagno di giochi e di scoperte di Gloria, la ragazzina in questione. È quasi amore quello che esiste tra i due, un amore che si traduce in solidarietà, in vendetta comune contro l'ingiusta bocciatura di Pietro. L'esito però riporta tutto nella regola: lei andrà all'università, mentre lui finirà in un carcere minorile.

A questa storia "d'amore" se ne ricollega un'altra: quella tra Graziano Biglia e Flora Palmieri. Ex playboy con qualche ammaccatura fisica e morale, Graziano ritorna in paese dopo aver vissuto esperienze esotiche (solo in parte vere, altre inventate per aumentare la propria fama tra i bulli di provincia), vanta una storia d'amore con una bella ragazza incontrata in discoteca, anzi dichiara l'imminenza del matrimonio con l'avvenente "cubista" che invece fugge, ancor prima di arrivare, tra le braccia di un personaggio del mondo dello spettacolo che le può assicurare una partecipazione televisiva.

Sconsolato, soprattutto per la brutta figura, Graziano rivolge i suoi occhi a una donna del tutto diversa da lui e dal suo ambiente: una professoressa considerata fredda e scostante, antipatica a tutti, Flora. Questa giovane donna, che aveva sempre represso sensi e fremiti sessuali, viene "risvegliata" da questo quarantenne seduttore un po' fallito. La sua vita si trasforma, ma l'esito anche di questo rapporto non è felice. Lei resta incinta, lui sparisce, lei non osa affrontare preside e colleghi molto giudicanti e maligni e il caso, il destino la condannano.

Altre vicende secondarie si intrecciano a queste due storie portanti che a un certo punto si incontrano. E l'abilità di Ammaniti è proprio in questa capacità di narrazione fluida e semplice, i cui riferimenti e le cui citazioni sono legate a una cultura di massa generazionale: film, cantanti, pubblicità che sono entrati nella testa dei personaggi, fanno parte della loro vita. La realtà che viene riprodotta nel libro è decisamente squallida, Fango, direi, in una specie di autocitazione l'autore trascrive le brutture, lo squallore di vite inutili e ininfluenti: le vite di quasi tutti probabilmente. In modo molto efficace Angelo Guglielmi su La Stampa dichiara che in questo romanzo predomina il "piacere della fattura sull'orrore dei materiali trattati". Lo scrivere, il narrare ha in sé il suo scopo che è riflettere, come uno specchio, la realtà, non giudicarla. La generazione di scrittori, chiamati ormai "Cannibali", forse ha radici lontane: se questa è la società, se questo è il suo linguaggio non resta allo scrittore che riprodurli, ma qualcosa di simile non aveva fatto (mutatis mutandis) anche Verga?

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Conosci l'autore

Niccolò Ammaniti

1966, Roma

Niccolò Ammaniti è uno scrittore italiano. Ha esordito nel 1994 con il romanzo Branchie (1997). Nel 1995 ha pubblicato il saggio Nel nome del figlio, scritto con il padre Massimo, e nel 1996 la raccolta di racconti Fango. Suoi racconti sono usciti nelle antologie Gioventù cannibale (1996) e Tutti i denti del mostro sono perfetti (1997). I suoi libri sono stati tradotti in francese, tedesco, spagnolo, greco e russo. È del 1999 Ti prendo e ti porto via, mentre nel 2001 pubblica per Einaudi Io non ho paura (diventato nel 2003 un film di Gabriele Salvatores).Niccolò Ammaniti si è poi dedicato al fumetto, genere che ha contribuito a formare lo stile narrativo dello scrittore. Fa un pò male è il libro pubblicato nel 2004 che contiene...

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