I miei matti. Ricordi e storie di un medico della mente

Libro uscito nel 2004, 5 anni dopo che Andreoli aveva lasciato la struttura in cui aveva lavorato per 20 anni come psichiatra. Il libro è un viaggio nella storia della psichiatra italiana a partire da quando lui, appena 18enne nel 1959, entrò a vedere com'era fatto un manicomio e decise di rimanerci per studiare il cervello e i matti, passando dagli elettroshock e dal "contenimento" del folle alle scoperte di quei farmaci che calmavano o svegliavano i "malati", vivendo la chiusura dei manicomi per la legge Basaglia, riorganizzando la gestione delle 'persone con problemi' nella società e sempre continuando ad osservare, accudire, proteggere e studiare i suoi matti. È un libro che si legge veloce, comprensibile, interessante e spesso toccante. Poche le storie di matti, come ci si aspetterebbe dal titolo: una decina sono raccontate alla fine, altre si trovano lungo le pagine, funzionali a spiegare un passaggio storico, come quando si lasciò libero un matto di dipingere permettendo la nascita della Art Brut, o quando si scoprirono "nuove" psicosi. La sensibilità di quest'uomo è presente in ogni riga del libro. Le parole sono sempre di rispetto, compassione e amore, anche per i casi più gravi. Una frase, più di altre, mi ha colpito, facendomi capire quanto la sua mente e il suo cuore siano votati a queste persone che, troppo spesso, nessuno vuole: parlando di individui la cui follia li rende pericolosi per gli altri, non dice che lo Stato ha il dovere di contenerli ma scrive "un potenziale serial killer ha solo il diritto di essere curato". Grazie 💗

Interessante autobiografia dell'autore. Dai vecchi manicomi alla psichiatria moderna. Mi aspettavo un poco più racconti sulla biografia dei pazienti più significativi e in questo ha deluso le mie aspettative. Resta comunque un libro interessante. Consigliato.

Interessante autobiografia dell'autore. Dai vecchi manicomi alla psichiatria moderna. Mi aspettavo un poco più racconti sulla biografia dei pazienti più significativi e in questo ha deluso le mie aspettative. Resta comunque un libro interessante. Consigliato.