Palomar

Credo che Calvino, nei racconti, riesca a dare il meglio di se! Infatti mi rimane difficile descrivere quanto sia bella quest'opera di calvino, che credo sia la migliore raccolta di racconti che abbia scritto. Assolutamente da leggere.

Calvino si sbizzarrisce in una serie di racconti che hanno protagonista il signor Palomar: come il famoso osservatorio californiano, l'omino taciturno osserva e riflette, dando vita a ragionamenti sia infantili, sia profondi. In Palomar, Calvino scrive anche un po' di se stesso, una sorta di "autobiografia": entrambi sono osservatori, taciturni, un po' miopi ma desiderosi di scoperte e conoscenze. Palomar è un libro da leggere, dove ogni racconto è racchiuso all'interno di uno schema più grande e ordinato: dalle piccole cose quotidiane, si arriva ad osservare e interrogarsi sulle cose più grandi.

Non è mai facile descrivere le emozioni e sensazioni che Calvino sa donare, anche perché questo libro, come molte sue opere, risulta inafferrabile, come se non riuscisse a capirlo fino in fondo. Palomar non sono semplici racconti ed è sbagliato considerarli tali. Sono frammenti di pensieri, riflessioni riguardo le cose del mondo. Le onde del mare, i gechi, gli storni, ma anche il seno nudo, diventano per Palomar, occasione e possibilità per scrutare il mondo, conoscere se stessi, arrivando così arrivando così alla consapevolezza e armonia con l'universo circostante. In Palomar non sono presenti dialoghi o conversazioni, ma solo tantissime cose che, all'apparenza, sembrano insignificanti, ma a una analisi dettagliata e attenta, risultano pregne della loro assenza. Un invito a cambiare senso di marcia considerando cosa si nasconde al di sotto della superficie per trovare la strada che porti a essere in pace con se stessi e l'universo, in generale.