Venti racconti allegri e uno triste

Libro piacevole e divertente da leggere, uno spaccato di vita di paese.

Mauro Corona riunisce in questa raccolta venti racconti più uno. Dovevano essere allegri, diversamente dal solito ma Corona è un pessimista, così i racconti sono comunque tristi, spiega l’autore nella prefazione. Nonostante la premessa, le storie sono invece un po’ grossolane ma divertenti. Sono aneddoti minimi, simpatici quadretti di vita alpina, che contadini e malgari raccontano all’osteria davanti al fuoco e a un gotto di vino x ridere dei compaesani e ricordare avventure divenute mitiche. Sono storie semplici, divertenti, ma, come dice Corona, anche un po’ malinconiche perché molti dei protagonisti non ci sono più, scomparsi nel mondo delle ombre, come quelle antiche casare divenute baite x turisti. Gli uomini sono bestemmiatori e donnaioli, propensi a mangiate bevute omeriche, sbruffonate e scherzi da osteria; le donne sono religiose e devote, affascinate dal prete. Sono storie di contadini e pastori, di bracconieri e guardie, di osti e preti, di cacce e sbronze, di scherzi e vendette. Su tutto incombe la natura senza smancerie, madre e matrigna, che, per gli uomini come gli animali, dona la vita e la toglie. Nei libri di Corona c’è sempre l’ombra della morte, e, indimenticata, della tragedia del Vajont. Alcune storie sono autobiografiche; altre opportunamente arricchite e modificate, sono leggende di paese che si tramandano attraverso le generazioni. In particolare ho apprezzato alcuni racconti, tutti da 4/5: in “Il rinoceronte” otto amici ubriachi devono accoppare un maiale riottoso; in “Benedizioni” il vecchio don Chino benedice da lontano la casa di Polte, che ringrazia con un formaggio, giù x la collina; in “Girarrosto speciale” uno spiedo costruito col motore di una lavatrice combina disastri; in “Buona Pasqua” un buontempone fa uno scherzo a un amico ipocrita con una madre beghina. La ventunesima storia, “L’asina”, come promesso, è triste. In tutte, però, c’è una vena di malinconia, per una vita dura e senza speranza destinata all’oblio.

Libro ben scritto, come al solito, brioso e divertente: Molto probabilmente chi critica questo libro, lo fa perchè non conosce i luoghi ed i personaggi, che non sono per niente di pura fantasia, ma reali: comunque libro da leggere per sorridere divertendosi.