La bellezza non svanirà

Nei romanzi di Cronin trovi sempre il mondo, la vita, la storia, riesce ogni volta ad avere un tale respiro… La storia questa di un tormento, o meglio di due, quello di Bertram Desmonde, canonico di generazione in generazione nella campagna inglese, che apre e chiude il romanzo, rimanendo nel tormento e nell’incomprensione della vita del figlio primogenito su cui aveva messo altre speranze, e quello di Stephen che vive il tormento dilaniante del fuoco dell’arte di cui fa l’unica ragione del suo vivere, e del suo morire, e dall’altro di una vita di rifiuti, stenti, peripezie. Tutto costellato da relazioni e incontri, infernali e provvidenziali, che tessono il chiaroscuro della vita breve e intensissima del giovane artista. Può la bellezza, a volte intellegibile ai più, valere il prezzo di una vita, si chiede alla fine il vecchio rettore; risposta che trova nella vita del figlio un’affermazione nitida, luminosa e durissima, come il martirio. Sì, ne vale la pena, vivere di quel fuoco che ti mette aria nei polmoni anche quando, un amore non ti corrisponde, anche quando un paese e la tua famiglia ti rifiutano, anche quando la malattia ti toglie l’aria sotto i piedi, sì, resta il motore dei viventi. Costi quello che costi, si può seguire questo fuoco, anche se nessuno lo capirà se non tu stesso. Peccato che questi libri a stampa è sempre più difficile trovarli. Lettura consigliatissima, tanto più oggi in cui il mondo sembra esser governato esclusivamente dall'utile e dal divertente. “Noi qui rinunciamo alla bellezza delle donne e al lustro della fama contemporanea per produrre capolavori che verranno acclamati mille anni dopo la nostra morte […] la sola prospettiva che ci tenga in vita!” (p.69)

La bellezza non svanirà non è solo il titolo del romanzo ma ne può essere un commento. La bellezza di quest’opera, infatti, non ha tramonto, riletta dopo anni continua ad avere un fascino irresistibile per il contenuto e per il tipo di scrittura. E’ l’uomo al centro con i suoi limiti e le sue alte vette, la sua sete di autenticità, costi quel che costi. Non si risparmia l’autore nelle analisi finissime delle situazioni, degli ambienti, degli stati d’animo e dei sentimenti. Si legge tutto d’un fiato nonostante le quasi cinquecento pagine. Dispiace chiudere il libro e riporlo quando si è arrivati alla fine.