La scimmia di pietra

Da parecchio tempo non leggevo Deaver e questa è una delle prime indagini di Lincoln Rhyme che mi ero lasciato indietro. Ne ho letti molti ma questo non mi ha lasciato particolarmente soddisfatto. Ho intuito il principale colpo di scena con largo anticipo ma la spiegazione di Deaver lascia qualche buco inspiegabile e il resto è poco credibile. La prevedibile imprevedibilità di questo autore non è un meccanismo perfetto e ogni tanto si inceppa. Resta una lettura piacevole e tornerò di nuovo sulla scena del crimine con Linc e Amelia.

Romanzo fantastico; come sempre un thriller magistralmente confezionato, con i soliti colpi di scena alla Deaver, che pur spiazzandomi adoro. I protagonisti sono gli stessi della fortunata serie e non deludono. Forse per via dell'argomento, questo mi ha meno coinvolto e avvinto rispetto per esempio a Lo scheletro che balla o La luna fredda (che ho letto prima, sebene cronologicamente sia successivo); per questo ho dato quattro stelle e non cinque. Comunque consigliatissimo (sono di parte: Deaver è il mio autore di thriller preferito e non ho paura di ammetterlo!

Questa indagine di Lincoln Rhyme, lanciato dal successo cinematografico de "Il Collezionista di Ossa", e della sua collega Amelia Sachs, riguarda il traffico di umani provenienti dalla Cina, gestito da un criminale senza scrupoli chiamato "Lo Spettro". Trama sempre attuale, se si pensa al traffico su barconi provenienti in Italia dall'Africa, e caratterizzata da una scrittura matura e scorrevole come Deaver sa fare. La trama ha continui colpi di scena che non voglio assolutamente spoilerare, ma la ricerca da parte dello Spettro dei sopravvissuti allo sbarco vi terrà con il fiato sospeso fino all'ultima delle 480 pagine del romanzo. Certo, qualche colpo di scena è un pò forzato, ma rientra nell'offerta "thriller americano" e, personalmente, ci sono abituato.