La libraia

La libraia è un libro che mi ha incantato: se fossi ancora nella scuola ai tempi in cui facevo teatro con gli alunni, subito lo proporrei per tradurlo in scene che rendano non solo la sequenza degli eventi, ma ciò che si muove nel profondo dei cuori. Un romanzo permette di sostare su molti più particolari, ma le due protagoniste principali sono così diverse eppure così vive da trasmettere che si può anche sbagliare nella vita, ma si può sempre ricominciare ed aiutare gli altri in modi insoliti. C’è un invito alla creatività in cui esperienza personale ed amore per la vita convergano in qualcosa che va oltre quanto ci viene trasmesso da altri. Dato che da sempre vivo tra libri, mi suscita forte simpatia che in fondo il più insolito modo di aiutare possa essere anche oggi, forse più di sempre, cercare di offrire il libro che va bene per l’altro, sì certo anche con una tisana se serve come suggerisce la trama, ma soprattutto con quella che sei tu, per la tua storia, qualunque essa sia. Il finale aperto della storia permette a desideri, speranze, sogni di cercare strade percorribili

Ho letto il libro in un fiato, fino al penultimo capitolo, poi ho ricominciato daccapo per cogliere nuovi particolari alla luce delle ultime battute e non volevo che finisse. E' uno dei tanti libri che attendono, sugli ordinati scaffali della insolita libreria della storia in esso narrata, il cliente giusto al quale essere consigliato e venduto. Mentre ogni lettore vorrebbe incontrare la libraia protagonista che per mezzo delle esperienze vissute ha saputo coltivare l'ingrediente segreto per insaporire le insipide e a volte amare ricette delle vite degli altri.

Nel mio immaginario, ciascuno di noi aspira a un incontro che ti cambi. Che cambi il tuo sentire, la tua percezione delle cose. Che ti faccia comprendere quanto può essere multiforme la realtà. Questa libraia "sui generis" è quest'incontro. Da qui parte un sentiero nuovo, da seguire con occhi scevri da qualsivoglia contaminazione o pregiudizio.