La cucina degli ingredienti magici

Cosa ho percepito tra queste pagine? La voglia di essere se stessi, pregi e difetti compresi. Che è difficile prendersi cura di coloro a cui vogliamo bene senza schiacciarlo, senza imporgli le nostre decisioni. Che il cibo può essere un messaggio di speranza e conforto, un messaggio che dice "ti sono vicino". E' in grado di evocare sensazioni, ricordi e perfino fantasmi! Che smettere di amare è difficile. L'amore può sfociare in oppressione. L'orgoglio in cecità. E' un libro che mi ha fatto pensare che definire una persona normale o meno è più difficile del previsto. "Ho difficoltà a socializzare, ma non sono ritardata."

Avevo preso in prestito questo libro tempo fa alla biblioteca senza sapere bene cosa aspettarmi, mi affascinava molto il fatto che fosse un romanzo in cui c'è una componente un po' magica. Leggendolo mi sono sempre più convinta della mia scelta perché la storia è molto bella, è scritta bene e si legge volentieri. C'è anche la componente romantica, che non guasta mai, quindi il mio giudizio è sicuramente positivo perché il libro mi è molto piaciuto.

Leggendo questa storia ho provato due sensazioni ambivalenti: da una parte mi è piaciuto davvero molto il modo in cui l'autrice ha dato vita al personaggio di Ginny, toccando un tema che però è molto più profondo di quanto questo libro faccia apparire.Dall'altra ho pensto che tutte le descrizioni paricolareggiate delle ricette appesantissero un pò la storia, che in aluni momenti è veramente noiosa. Non credo che il fianle non abbia nessun colpo di scena, è che la storia rimane un pò così, senza infamia e senza lode.