Darwin e il papa. Il falso dilemma tra evoluzione e creazione

Bel tentativo di conciliare darwinismo e concetto di Dio come lo intende la Teologia cristiana. A mio parere, restano comunque degli opposti inconciliabili, o comunque difficilmente amalgamabili, che il libro non riesce a dirimere.

Ravasi, che ti diventa subito simpatico perché cita Cechov e il miglior Pascal e il NOMA di Jay Gould, arrivando a fare la cernita dei più aggiornati scienziati con le loro proposte di teologia da premi nobel, alla fin fine risistema tutto con il Catechismo della Chiesa Cattolica. E ben venga se richiama Shelling e il suo invito a «custodire castamente la propria frontiera», e non voglio nemmeno star a puntualizzare tanto, a ricordare che quando la chiesa era temporalmente potente questa frontiera l'ha brutalizzata ogni volta che le andava e che ora, da declinante, i suoi più miti consigli sanno di battuta in ritirata. Sono due ambiti, la scienza e la teologia, ed era ora che anche i cardinali lo capissero, che l'evoluzione è una teoria fondata sui fatti storico-fisici e che l'azione divina è una prospettiva completamente relativa a una posizione di fede fondata sulla fede e solo su quella. In sincerità non ci tengo alla controprova, a vericare se la lezione l'hanno imparata davvero o se questa è se è solo una tecnica mimentica di difesa in attesa di altre terre e altri cieli. Se l'umiltà affermata della religione cattolica è una conquista spirituale o se una strategia mondana. Mi sta bene che la chiesa abbia perso il suo predominio. Per il resto, come da sempre, preferisco tenermi il dubbio.