Cosa resta di noi

Romanzo amaro, intriso di cupezza, malinconia e senso di colpa. La vicenda di cronaca serve solo come mezzo per vedere l'evolversi del matrimonio dei due protagonisti, giovani, belli e incapaci di superare insieme l'impossibilità di avere un figlio.

Ancora una volta Simi - con questa opera, che ritengo la sua migliore e completa - evidenzia le sue doti di narratore "a tutto tondo", voglio dire, non confinato né confinabile entro i limiti "classici" del giallo. Se è vero che la struttura portante della storia nasce e si sviluppo intorno a un delitto e a tutti i fatti collegati, è ugualmente vero che attraverso il racconto l'autore compone una specie di affresco della contemporaneità attraverso personaggi esemplari tratteggiati con una vividezza straordinaria lungo profili psicologici efficacissimi e molto ben dettagliati., che si muovono in un ambiente provinciale "tecnicamente" decadente, ricostruito con un realismo (senza mai scivolare in giudizi morali) straordinario, tanto da costruire un mondo pulsante, vivo e vivibile. Le storie private dei personaggi emergono gradualmente animando via via una vicenda che si fa sempre più complessa e avvolgente. Un grande romanzo., un'esperienza di lettura affascinante.

Consigliatissimo. Simi è uno scrittore sorprendente