Barzellette

Se nella vita non si dà anche questo non resta che il respiro di un'eterna ebetudine. Perché non siamo affatto in un radicale cambio di rotta rispetto all'ordinario timbro dell'eloquenza tutta, ma nello stesso tragitto travisato, distorto ad arte, migliorato. Quindi non serve dannarsi troppo per comprenderne il senso, giacché é sempre quello, troppo incistato com'è in quegli assurdi e in quei rovesci di senso che, anche per fraseggi violentissimi o attraverso eccessi finanche immorali (quella su Andreotti e un certo giudice in tal senso sconcerta), o sesso e corna, o preti e suore, o deputati e puttane, erompono in diluvi di risa spesso fuori controllo. La realtà non basta, si affaccia un'altra sete, un morbo più sottile, una malattia sproloquiante, leggera e scaltra al tempo, e soprattutto stanca di rispetti e spiegazioni. Dato che il reale tutto è convertibile in grammatica pazza, insana, necessaria. Accettiamolo allora il cane che fa la coda alla posta per un telegramma, accettiamo la stolida folle sequenza a irridere l'Arma Benemerita, le sane scivolate su anziani travolti dal desiderio, su donne e soldi, su popolo e professionisti, in una scorrettezza d'insieme che nella scalcagnata repubblica della barzelletta diventa bandiera di divertita verità. Tutto scorre, tutto riesce e funziona, ogni minima scaglia di pudore, di inutile snobismo, di freno, di contegno, deve allontanarsi. La barzelletta insomma come terribile affresco di giustizia e insieme cattiveria sociale, stacco dall'impegno e visione di un mondo. La sacca del giullare conforta e dona distacco, ci si svaga per riflettere certo meglio sui travagli e le insensatezze del vivere. E il linguaggio si ravviva da dentro, fra le rampe e gli specchi del suo strambo caseggiato, oltre la stupida convenzione della parola, bestia sempre infame da ammaestrare. Bravo Ascanio per questa dispensa di puro ossigeno.

Bello e divertente..in questo periodo difficile ci voleva!! Bravo!!

Molto simpatico e divertente. Per le letture poco impegnative