Costretta al silenzio

Interessante e curioso, questo primo giallo della serie, ambientato tra le comunità Amish dell'Ohio.

È stato un primo libro di scrittrice che l'ho letto. Non riuscivo staccarmi dalle pagine. Non e un semplice giallo, perché la protagonista è molto particolare. Il capo della polizia di una cittadina americana era nata in una congregazione religiosa. Aveva rotto con la sua famiglia, diventando una poliziotta. È molto intelligente e un'ottima osservatrice. Un segreto, nascosto da 16 anni le tormenta molto. Per non rovinare la carriera lei è costretta al silenzio. Assolutamente, da leggere.

Il primo libro di questa autrice che ho letto ed il primo ad aver avuto un successo editoriale importante. La protagonista si autocostringe al silenzio supponendo che violandolo gravi conseguenze ricadrebbero su di lei. La tesi è probabilmente falsa, ma è credibile, almeno in questa prima sceneggiatura e l'impressione che mi ha fatto è di un romanzo che si stende su due piani, quello giallistico vero e proprio e quello psicologico legato proprio a questa "situazione indecidibile" che pure ostacola gli sforzi della protagonista. Lo stile di scrittura è godibile e facilmente assorbibile dal lettore. La trama abbastanza ben costruita e mette le fondamenta di un mondo di credenze religiose, quelle degli amish appunto, che costituisce forse il vero centro focale del romanzo, più ancora della trama del thriller, e che sarà largamente sfruttato nei romanzi successivi dell'autrice