Infinite jest

dopo l'ultima pagina, continua a proiettarsi verso un punto di fuga dentro il lettore. e, anche per questo, continua a lavorarti dentro; può terminare la lettura, non il segno che continua a scavare. DFW: "C’è un finale per quanto mi riguarda. Una serie di linee parallele dovrebbero in teoria cominciare a convergere in modo che una “fine” possa essere proiettata dal lettore da qualche parte oltre la cornice. Se non ti capita di osservare questa convergenza o proiezione, allora il libro non ha funzionato con te. "

Se dovessi scegliere un solo libro da portare su un'isola deserta sarebbe questo. L'ho letto già due volte ed è una miniera di riflessioni, suggestioni, lampi di poesia in ognuna delle sue 1300 pagine. Fonte di meraviglia e di turbamento, memorabile da restare attaccato al cuore e alla pelle, questo romanzo è ciò che la grande letteratura deve essere.

DFW in tutta la sua articolata genialità, con immensa sensibilità e capillare attenzione alle sfumature dell'animo umano, crea un mondo, tre trame parallele e un'infinità di personaggi che intrigano e rapiscono, trasportandoci in una realtà assurda quanto vera, parlando in ogni pagina di un pezzo di noi. Visionario, commovente, indimenticabile.