Menzogna e sortilegio

Ora capisco perché nell' età adolescente in cui leggevo ogni possibile mattone cartaceo, di fronte a questo mi arenai. Mi era rimasto sempre un ricordo confuso e poco attraente ed ora nel tentativo di rileggerlo ho capito che il mio fiuto infallibile di giovane accanita lettrice non aveva fallito. Il linguaggio ricercato e antiquato della Morante di per sé non costituisce un deterrente, anzi talvolta può anche interessare, ma la storia è veramente fiacca, nonostante la mole, e non risulta essere mai attrattiva, Nè convincenti le psicologie dei personaggi. Ahimè mi sono arenata di nuovo...

Non mi è piaciuto per niente. Le protagoniste femminili sono quasi tutte antipatiche, soprattutto Anna. La donna che non ha il sentimento materno, non rispetta né sua madre né suo marito. L'amore descritto è un amore fra masochisti, a quali piace soffrire in maniera esagerata. È una specie di "Cime tempestose" in maniera siciliana.

Ho letto questo libro in pochi giorni, immergendomi affascinata in territori emotivi mai più ripercorsi. È stato, e continua ad essere per me, il romanzo per eccellenza, quello al quale ho spesso ripensato, quello che da adulta ho desiderato rileggere. La scrittura di Elsa Morante è, come questa storia, avvolgente, intrigante, magica...elegante e “antica”. Dopo “menzogna e sortilegio” ho acquistato e letto tutti i suoi libri, con la fiducia assoluta che non mi avrebbe mai delusa. È così è stato