L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2022
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Bel romanzo autobiografico narra le vicende di un ragazzo molisano, che preso dall'uggia di una vita di paese senza sale, salta su una camionetta di soldati tedeschi in ritirata dopo lo sbarco alleato in sicilia e finisce per essere arruolato nelle file della repubblica sociale a combattere contro i suoi coetanei partigiani. In questa nuova vita di lotta fratricida condita da un amore senza futuro per una non più giovane ausiliaria e dalle inutili morti dei suoi camerati, Marco, il protagonista, riconosce i suoi errori e ritrova se stesso con il ritorno alla sua terra natia
Vecchie case di pietra annerita, smangiate dal tempo, bussate dal vento. Vecchie case tra vicoli stretti, piegati tortuosi, privati del sole. Vecchie case di verdi finestre, di piante e di fiori, di bucato da stendere. Vecchie case e poc'altro: una madre stanca a trentanni, un padre che spira rancore, un amore mangiato dall'ombra. E l'ossessione di volerne fuggire: "Io me ne sto dietro la finestra io me ne fotto di voi io me ne fotto di tutti senti io penso che andrò via che da qui andrò via penso sempre che da qui andrò via". Tutto d'un fiato. Correre a gambe spossate, testa abbassata, occhi serrati. Correre nell'ombra, nel buio,nel nero. Correre dalla parte sbagliata. "Qualche volta mi domando perchè sono finito in guerra. Ho cercato, può darsi, tutte le avventure, anche le più disoneste, meno però di finire in guerra. Ed ecco che vi sono entrato fino al collo, fino allo schifo, fino al desiderio di finire ammazzato". Dal Molise all'inferno: è un viaggio "Tiro al piccione" di Rimanelli. Allucinato e morboso, fetido e immondo, misero e vero. E' un' odissea tra pagliacci eretti in balcone, vili impettiti in divisa, cadaveri lerci nel fango; tra deliri proclamati alla piazza, canti ululati alla luna, fiati marciti alla morte; tra patrie che vestono a eserciti, assassini ammantati ad eroi, uomini che si scoprono bestie. "Siamo carne bruciata. Siamo malati, ma la malattia non è nostra, non ci appartiene. E con questo male hanno rimpastato le nostre coscienze e ci hanno vestiti di stracci. Hanno raccolto la polvere antica e ce l'hanno buttata addosso, e di noi hanno fatto le nuove legioni, ci hanno riempito la bocca di canti e ci hanno detto di andare. Andare! Ma andare dove?". E tornare. Tornare dove, tornare quando, tornare perchè. Se si ha la vista impastata di sangue, la carne insensibile al tocco, l'anima sopravvissuta per colpa. Se si ha voglia di piegarsi nel grembo e di sparire nel nulla. Di rimaner fissi, immobili, chiusi. In attesa soltanto del proprio silenzio.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La prima stesura di Tiro al piccione è degli ultimi mesi del 1945. Giose Rimanelli, molisano di vent'anni, reduce dalla guerra civile in cui aveva militato per la Repubblica Sociale, e da cui era poi fuggito, era ancora troppo vicino ai fatti e ai misfatti che lo avevano tanto colpito. Continuò a rielaborare il testo che interessò i redattori della sede romana dell'Einaudi, Carlo Muscetta, Natalino Sapegno e Carlo Levi. In occasione di un viaggio a Roma all'inizio del 1950 (quello che sarebbe stato l'ultimo suo anno di vita), Cesare Pavese sentí parlare di quella storia di un giovane che aveva visto la Resistenza dalla parte sbagliata e successivamente lesse e apprezzò, pur tra riserve, il romanzo. Nel maggio del 1950 Pavese informò Rimanelli che Tiro al piccione sarebbe stato pubblicato. Quando Pavese si ammazzò, il romanzo era già in tipografia, se ne ebbero le prime bozze, ma non se ne fece piú nulla. Su consiglio di Elio Vittorini, Tiro al piccione uscí nella «Medusa degli Italiani» di Mondadori invece che nei «Coralli» di Einaudi.Il tema era per quei tempi arduo. Ma fu scelto per il film d'esordio di Giuliano Montaldo che a ventinove anni, nel 1961, portò sullo schermo le vicende di Marco Laudato, il protagonista problematico in cui Rimanelli si era almeno in parte ritratto e identificato.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Gli eBook venduti da IBS.it sono in formato ePub e possono essere protetti da Adobe DRM. In caso di download di un file protetto da DRM si otterrà un file in formato .acs, (Adobe Content Server Message), che dovrà essere aperto tramite Adobe Digital Editions e autorizzato tramite un account Adobe, prima di poter essere letto su pc o trasferito su dispositivi compatibili.
Gli eBook venduti da IBS.it sono sincronizzati automaticamente su tutti i client di lettura Kobo successivamente all’acquisto. Grazie al Cloud Kobo i progressi di lettura, le note, le evidenziazioni vengono salvati e sincronizzati automaticamente su tutti i dispositivi e le APP di lettura Kobo utilizzati per la lettura.
Clicca qui per sapere come scaricare gli ebook utilizzando un pc con sistema operativo Windows
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore