Un artista del mondo fluttuante

Storia interessante per rivivere un periodo di importanti e stravolgenti cambiamenti in Giappone.

Abilissimo Ishiguro a far girare il suo protagonista attorno al problema: un chiaro caso di rimozione costruito magistralmente; un cerchio col marchio del passato che si fa inesorabilmente - fra il detto, il non detto e il lasciato intendere -, sempre più stretto attorno alla coscienza di Masuij Ono. Una lenta assunzione di responsabilità, in una Nagasaki post-'45, di ciò che la guerra ha indotto nei pensieri e nei comportamenti. Buono tutto: dalla penna, al contenuto, allo svolgimento. «Alla fin fine, se il tuo paese è in guerra, tu devi fare tutto quello che puoi per sostenerlo. Non c'è niente da vergognarsi in questo. Che bisogno c'è di chiedere scusa con la morte?»

Questo è un altro di quei libri che lasciano il segno. E che segno! Voce narrante è Kathy, attraverso i suoi ricordi, ci addentriamo nei confini di Hailsham, un collegio particolare nel verde della campagna inglese, che ospita bambini "speciali". Sin dalle prime pagine si percepisce l'alone di mistero che circonda la vita dei piccoli ospiti, il racconto di Kathy si focalizza su episodi che l'hanno vista protagonista assieme a Ruth e Tommy sin dall'infanzia. Ed è tramite la rivisitazione di alcuni avvenimenti che nel lettore si fa strada la tremenda verità celata dietro le mura del collegio. Una verità raggelante, "attenuata", ma solo in minima parte, dalla commovente storia d'amore e d'amicizia che unisce i tre protagonisti.